«Rimanete nel mio amore: produrrete molto frutto» (cfr. Gv 15,5-9): le parole scelte come tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (18-25 gennaio) di quest’anno erano state rivolte da Gesù ai discepoli in un’ora di preoccupazione, incertezza per il futuro e sofferenza, subito prima della sua Passione.
Oggi l’umanità intera sta attraversando una stagione di grande sofferenza, colpita nel profondo dall’epidemia di Covid-19 e dalle sue devastanti conseguenze sociali, economiche e morali. Non c’è nazione che non abbia avuto i suoi dolori e anche coloro che sono stati risparmiati devono fare i conti con la crisi che ne è scaturita.
La risposta di Gesù nell’ora della prova indica una strada inedi-ta, che, allo stesso tempo, ha le sue radici più profonde nella Parola di Dio: «Io sono la vite, voi i tralci». Gesù vuole rassicu-rare tutti noi tralci, ci chiede di non temere davanti alle difficoltà e ai tempi bui: la forza, l’energia vitale proviene da lui, non la dobbiamo cercare in noi stessi, o altrove. E il Signore non dimentica nessuno, neanche i rametti più piccoli e lontani, oppure quelli più nodosi e incalliti dal tempo; di tutti si prende cura.
È un’indicazione davvero preziosa per noi, cristiani di diverse confessioni. Ogni fronda, ogni tralcio non è mai uguale all’altro, ha avuto un suo sviluppo, produce foglie e frutti in quantità diversa, ma non è questo che importa al Signore. L’importante, infatti, è rimanere in lui. E noi lo possiamo fare insieme, proprio in questo tempo difficile.
«Rimanete in me»: Gesù chiede a ciascuno di noi di non fuggire via, arroccati sulle nostre posizioni, presi dalle nostre idee o dalla tentazione di ripiegarci e chiuderci in noi stessi. Rimanere in Gesù vuol dire rimanere nel suo amore, e quell’amore ci fa uscire, ci spinge verso gli altri,specialmente verso i più deboli, i perife-rici, i poveri ed i sofferenti, come Gesù stesso ci ha insegnato uscendo e percorrendo le strade del suo tempo.
La divisione, frutto amaro del male, vanifica gli sforzi per ottenere risultati concreti. Da soli, non possiamo nulla! In questo tempo abbiamo scoperto quanto siamo connessi, quanto davvero apparteniamo tutti all’unica famiglia umana, pur nelle nostre differenze.
Dal sussidio per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2021