Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».
Nel brano di oggi Gesù ci invita in maniera forte e decisa a vegliare sulla venuta del Padre. Nessuno, né gli angeli, né il Figlio, conosce il giorno e l’ora in cui egli si manifesterà, così come accadde ai servi con il loro padrone. L’ invito dunque è quello di farci trovare sempre pronti per la venuta del Padre, già presente in mezzo a noi nel povero, nel sofferente, nell’ammalato.
Apri i nostri occhi, o Signore, e aiutaci ad essere vigili come il servo buono della parabola.