Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
Emerge da questo brano il problema del “puro” e dell’“impuro” in riferimento all’“interno” e all’“esterno” dell’uomo. Le regole che riguardano la “purezza” sono importanti nell’ebraismo e il Primo Testamento ne elenca molte. Gesù fa osservare che è Dio che ha creato l’uomo, tutto è opera sua, dunque tutto è puro. Cadono così, per bocca di Gesù, pregiudizi che determinano barriere nei rapporti umani. Bisogna dunque fare attenzione a non escludere nessuno a causa di diversità: bisogna farsi prossimo di ogni uomo, a prescindere da ideologie o credo religioso o usanze culturali. È la carità che purifica l’uomo.
Luca non è contro la legge, che va osservata, ma la legge deve essere a servizio della testimonianza e la carità supera la legge.
O Signore, che non mi siano mai di ostacolo le differenze che trovo in chi mi è vicino. Aiutami a rapportarmi con tutti mettendo al primo posto la Carità.