Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».
Il digiuno che ci chiedi di fare in questo tempo di Quaresima appena iniziato non è tanto (o soltanto) saltare qualche pasto. Il digiuno che ci chiedi è di privarci di qualcosa che ci riempie la vita per condividerla con chi
non ne ha. Ecco allora il “dividere il pane con l’affamato, introdurre in casa i miseri, i senza tetto, vestire uno che vedi nudo” come ci dice il profeta Isaia.
Questo è il digiuno che ci chiedi di fare: pensare meno a noi stessi per vedere le ferite di chi ci è accanto e
fare quello che faresti tu.
Donaci, allora, Gesù, un cuore grande per accogliere chi ci è accanto con le sue debolezze e i suoi bisogni, per aiutarlo ad essere una creatura che, attraverso di noi, viene accolta da te.