Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».
Gesù si trasfigura, mostrando la sua vera natura, quella di Figlio di Dio, l’amato, di cui Dio si compiace. E i discepoli non possono fare altro che rimanere estasiati davanti a tanta bellezza. Gli archeologi scavando, eliminando stradi di sedimenti, polvere, sporcizia riportano alla luce tesori di inestimabile bellezza, come capita ad esempio a Pompei. Succede anche per certi quadri che, sotto uno strato di mediocrità, nascondono veri capolavori. Anche a noi può capitare di cogliere momenti di bellezza nella nostra vita, momenti in cui le persone mostrano veramente il meglio di sé, si “trasfigurano”, mostrando la loro natura più profonda, il progetto “originale” che Dio ha codificato in ciascuno di noi.
Aiutaci, Signore, a trasformare e amare la nostra vita in un viaggio alla riscoperta di tale bellezza, in noi e nei fratelli.