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28032023Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire». Dicevano allora i Giudei: «Vuole forse uccidersi, dal momento che dice: “Dove vado io, voi non potete venire”?».
E diceva loro: «Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati».
Gli dissero allora: «Tu, chi sei?». Gesù disse loro: «Proprio ciò che io vi dico. Molte cose ho da dire di voi, e da giudicare; ma colui che mi ha mandato è veritiero, e le cose che ho udito da lui, le dico al mondo». Non capirono che egli parlava loro del Padre.
Disse allora Gesù: «Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo, allora conoscerete che Io Sono e che non faccio nulla da me stesso, ma parlo come il Padre mi ha insegnato. Colui che mi ha mandato è con me: non mi ha lasciato solo, perché faccio sempre le cose che gli sono gradite». A queste sue parole, molti credettero in lui.

Dopo duemila anni di studi, facciamo ancora fatica, Gesù, a comprendere le tue parole.
Capita spesso che non ci si comprenda neanche quando ci si parla direttamente, neanche quando si vive insieme nella quotidianità, perché molte volte il “non detto” getta ombre e incomprensioni anche su ciò che pensiamo di aver esplicitato.
Oggi, Gesù, ti preghiamo di illuminare il nostro esprimerci, affinché possiamo rivelare chiaramente ciò che sentiamo e permettere agli altri di conoscerci con onestà, senza bisogno di nasconderci o di mostrarci diversi da ciò che siamo.

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