Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Che bello quando Gesù ci dice: «Non sia turbato il vostro cuore». Sarà che lo leggo in un momento un po’ difficile, sarà perché penso a tutte le situazioni in cui viviamo nel turbamento, nel dubbio, nel timore, nella disperazione, nel dolore. In tutti questi momenti Gesù ci ripete: «Non sia turbato il vostro cuore». Sono parole, ma hanno la forza di un abbraccio, il potere di dissipare la nebbia che ci circonda, di far tornare a splendere il sole. Sì, perché, in fondo in fondo, dove il moto turbinoso della nostra vita non riesce ad arrivare, sentiamo che lì ci attende Gesù.
Aiutaci, Signore, a tenere sempre vive queste tue parole in noi. A sentirle ripetere dalla tua voce che ci scalda ed abbraccia. Che ci sprona a vivere con leggerezza e serenità. Fiduciosi che torneremo ad essere di nuovo insieme.