Giovedì 16 Aprile 2020
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi.
Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
L’apparizione di Gesù scatena la paura nei discepoli ma egli, rivolgendosi loro con l’espressione «Pace a voi», per fargli capire di non avere davanti un fantasma mostra le ferite della crocifissione e chiede loro da mangiare. Lo stesso accade oggi quando come comunità ci ritroviamo attorno allo spezzare del pane. In questo nostro essere testimoni c’è il senso della missione del cristiano: l’annuncio della resurrezione che è il vero messaggio di amore di Dio verso noi uomini.
A volte il dubbio e l’incredulità fanno vacillare la nostra fede; sostienici, o Signore, e donaci la forza di amare gli altri come tu hai amato noi.