Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Marta accoglie Gesù ed è presa da tanti affanni nel suo compito di servire e accudire la casa. Lei si lamenta della sorella che non le dà una mano e Gesù, in modo quasi amorevole, la richiama: «Marta, Marta...». Non perché lei non debba stare dietro alle faccende domestiche, non perché quello che sta facendo sia migliore di quello che sta facendo sua sorella Maria, ma semplicemente perché c’è una cosa più buona dell’altra e cioè l’ascolto della Parola del Signore. Anche noi nella quotidianità della nostra vita non siamo chiamati a dividere il tempo del lavoro da quello della preghiera, quanto piuttosto ad accompagnare le nostre attività con l’aiuto della Parola del Signore, una richiesta che deve nascere dal cuore di ciascuno di noi, dal proprio intimo.
Aiutaci, o Padre, durante le nostre giornate a saperti ascoltare: fa’ che la tua Parola sia luce per il nostro cammino e ci aiuti ad essere noi stessi lampada per la nostra comunità.