Dal Vangelo secondo Matteo
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse:
«In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Che cosa vi pare? Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce, non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare quella che si è smarrita? In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà per quella più che per le novantanove che non si erano smarrite. Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che neanche uno di questi piccoli si perda».
Aiutaci, Signore, ad essere attenti alle fragilità che incontriamo: quelle dei bambini, che per timore a volte si lasciano sopraffare dai più grandi o ardimentosi, quelle degli adolescenti, che per timidezza rischiano di chiudersi nella solitudine e nella tristezza, quelle degli anziani, che non osano chiedere compagnia per non diventare di peso, ma anche quelle degli adulti, che nonostante quello che mostrano hanno la mente carica di preoccupazioni. Aiutaci a cogliere le difficoltà di chi incontriamo, anche di chi non le sa esprimere.