Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.
Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.
Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».
E andava predicando nelle sinagòghe della Giudea.
Il racconto della guarigione della suocera di Pietro per certi versi appare strana. Gesù infatti opera la guarigione nel giorno del sabato, lo fa in pubblico, ma allo stesso tempo non vuole che i presenti diffondano la notizia. Egli infatti non vuole una facile propaganda: il suo invito è piuttosto quello di restare uniti al Padre con la preghiera, proprio come fece lui stesso al mattino presto recandosi nel deserto per pregare.
Ogni giorno incontriamo lungo la nostra strada delle persone sole, in difficoltà, che vivono ai margini della società, proprio come accadeva a Gesù; donaci o Padre, attraverso la preghiera, la forza di accogliere e aiutare quanti silenziosamente invocano il tuo aiuto.