Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il Signore disse:
«A chi posso paragonare la gente di questa generazione? A chi è simile? È simile a bambini che, seduti in piazza, gridano gli uni agli altri così:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non avete pianto!”.
È venuto infatti Giovanni il Battista, che non mangia pane e non beve vino, e voi dite: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e voi dite: “Ecco un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori!”.
Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli».
Ogni generazione vive e si conforma al periodo storico in cui vive. Accade oggi e accadeva anche ai tempi dell’evangelista Luca, che ci racconta di bambini viziati, mai contenti, sempre pronti a lamentarsi di tutti e su tutto. Così avviene anche nella fede, oggi come allora. Vediamo quindi che Giovanni Battista viene accusato di essere troppo rigido e radicale e, allo stesso tempo, in maniera quasi paradossale, che Gesù sembra essere troppo lassista e poco religioso. In verità è il nostro atteggiamento che deve cambiare e non certo l’opera misteriosa di Dio.
Donaci, o Signore, la capacità di cogliere tutte le cose belle che tu ci hai donato e facci la grazia di servircene sempre in bene.