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27042021Dal Vangelo secondo Giovanni
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola».

Gesù non vuole identificarsi col Messia atteso dai Farisei in quanto per i Farisei il termine era più politico che spirituale (essi intendevano una persona che avrebbe liberato Israele dalla dominazione romana). La sua identità, chi egli è veramente, cosa sta rivelando e cosa vuole rivelare, si deve ricavare dalle sue opere, come nel messaggio orale inviato al Battista incarcerato. Gesù capisce anche che la sua risposta potrebbe risultare una bestemmia se valutata alla luce della legge mosaica da parte di persone che cercavano di eliminarlo.
Il rifiuto della fede in Gesù non proviene da Gesù stesso, ma dalla persona che in piena libertà decide di non appartenere al “gregge” di cui lui è pastore. C’è insito nel brano il tema della predestinazione, l’appartenenza al gregge dei credenti, e la piena libertà dell’uomo che decide. Come in diversi altre pagine di Giovanni, i beneficiari della fede gratuita devono guardare da dove essa origina e prendere atto che tutto è grazia.
Chi si affida a Gesù con la fede trova in lui una sicurezza che non si trova in altre parti della realtà umana perché in lui, che è la stessa persona col Padre, c’è il potere divino. La fede è sorgente di intimità con Gesù e l’intimità, a sua volta, alimenta la fede.
Gesù, fammi apprezzare sempre di più la ricchezza della tua intimità.

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