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08062021Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

Anticamente e fino ad alcuni decenni or sono il sale aveva la funzione di conservare gli alimenti e di dare il gusto alle pietanze. Ma perché i discepoli sono “il sale della terra”? L’immagine riesce a colpire chi ascolta: tutti cerchiamo di dare sapore alla vita e i cristiani in particolare sono chiamati ad adempiere questo compito specifico. Chi cucina sa che mettere il sale nei cibi richiede discernimento e misura al fine di proporre una pietanza appetibile. Potremmo dire che noi cristiani siamo tenuti a conoscere la “misura” della nostra presenza nella società, consapevoli, quasi come il sale nei cibi, di essere invisibili ma necessari per un consorzio civile sano e giusto. Bisogna anche sforzarsi di essere “luce” per tutti, evitando trionfalismi ma certi della bontà del messaggio cristiano. Colpisce anche che Gesù dia come scontata questa qualità dei suoi seguaci in seno alla popolazione.
O Signore, aiutami a capire quanto il mio comportamento conforme al tuo insegnamento possa essere importante per la società in cui viviamo.

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