Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Occhio per occhio” e “dente per dente”. Ma io vi dico di non opporvi al malvagio; anzi, se uno ti dà uno schiaffo sulla guancia destra, tu pórgigli anche l’altra, e a chi vuole portarti in tribunale e toglierti la tunica, tu lascia anche il mantello.
E se uno ti costringerà ad accompagnarlo per un miglio, tu con lui fanne due.
Da’ a chi ti chiede, e a chi desidera da te un prestito non voltare le spalle».
Gesù si oppone ad un modo di pensare generalizzato e davvero pericoloso: quello che può nascere dal cuore di ogni uomo e dalla difficoltà di amare quelli che fanno del male agli altri.
La nostra natura funziona con la logica ad azione-reazione: se uno si comporta bene io mi comporto bene e viceversa, ma questo non ci è sufficiente per rispondere ad alcune domande che nascono in noi: chi sono io davvero? Sono solo lo specchio di chi ho di fronte?
Come liberarsi, allora, dal meccanismo azione-reazione? Il Vangelo è chiaro: se vuoi vincere il male non usare le sue stesse armi. Porgere l’altra guancia può diventare segno di libertà più che di fragilità, oltre che essere un atto stupefacente.
Ti ringraziamo, Signore, perché ci doni la consapevolezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall’amore di Cristo che ha dato la vita per noi.