Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«È inevitabile che vengano scandali, ma guai a colui a causa del quale vengono. È meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli. State attenti a voi stessi!
Se il tuo fratello commetterà una colpa, rimproveralo; ma se si pentirà, perdonagli. E se commetterà una colpa sette volte al giorno contro di te e sette volte ritornerà a te dicendo: “Sono pentito”, tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe».
Per Gesù la Misericordia è l’anima della comunità cristiana.
Poiché la stessa comunità non è composta da impeccabili, tutti possono essere motivo di scandalo. Gesù ci mette in guardia dall’essere motivo di scandalo; in modo particolare, con forza e grande amarezza, si scaglia contro coloro che scandalizzano i piccoli, i deboli soprattutto se ciò è opera di persone influenti ed altolocate.
La comunità cristiana non è esente dal peccato, ma è luogo in cui si perdona. La correzione fraterna è il più alto grado di misericordia, ma è anche un gesto scomodo, reso possibile solo dalla forza della fede. «Mettete ogni impegno per aggiungere la pietà alla vostra fede, alla pietà l’amore fraterno, e vi sarà aperto l’ingresso del Regno».