Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».
Quante volte ci capita di provare sulla nostra pelle quello che ci dice ora Gesù: davanti all’armonia del creato, c’è chi non ne riconosce la bellezza; davanti al dolore e al male nel mondo, c’è chi si copre gli
occhi per non vederlo e non battersi il petto.
Che tristezza, Signore, nel vedere, intorno a noi, persone che non hanno occhi per vedere il bene e per riconoscere il male, ma hanno occhi solo per scelte egoistiche.
Aiutaci, Signore, a trovare in te la nostra gioia e ad allontanare la tristezza.
Aiutaci, davvero, ad essere come l’albero piantato lungo corsi d’acqua, che riesce bene in tutto quello che fa, perché le radici sono in te.
Fa’ che continuiamo a seguirti e che possiamo essere d’esempio, nonostante tutto, per portare un po’ di bene nel mondo.