Lunedì 8 Febbraio 2021
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.
Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.
E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
Il Vangelo di oggi ci conduce al tema della malattia.
La malattia in questo mondo superefficiente è fastidiosa, intristisce, quindi meglio non parlarne e riservarla agli addetti del settore e a chi ne fa esperienza sulla propria pelle; tuttavia la malattia, come la morte, è uno dei temi assolutamente certi nella nostra vita.
Ma un'altra cosa è certa: Dio non ama la malattia, ma ama le persone ammalate. Dal Vangelo emerge chiaramente che la guarigione dalla malattia è prima evento interiore che esteriore.
Gesù guarisce, ma sa che la salute non è tutto: più della salute c'è la salvezza.
Si vedono persone in ottima salute infelici che sciupano o buttano la propria vita (magari per una dose di stupefacenti) e persone gravemente malate che affrontano la vita con serenità e profondità.
Chiediamo quindi la salute, la salute del cuore anzitutto e poi anche quella del corpo, pur sapendo che potrà succedere di essere raggiunti dalla malattia. Chiediamo, in quel caso, al Signore di poterla affrontare consapevolmente come momento possibile che può condurci in una dimensione inesplorata della vita.