Sin dalle sue origini in epoca medievale il presepe è stato simbolo di attesa e di gioia che, di anno in anno, ci accompagna nel ricordo della nascita di Gesù a Betlemme.
Noi ragazzi del gruppo Sichem, nel percorso di catechesi iniziato a novembre, ci siamo chiesti come avremmo potuto rappresentare in chiave moderna, alla nostra comunità, lo straordinario evento della Natività del Signore.
La scelta del tema, visto il particolare momento che stavamo e stiamo vivendo, poteva apparire scontata, ma al di là della sua raffigurazione ci siamo posti come obiettivo quello di lasciare un messaggio un messaggio di gioia e di speranza con il presepe tradizionale che vede Gesù al centro e che con il percorso della fraternità, appena iniziato, i ragazzi hanno voluto mettere anche al centro della loro vita di tutti i giorni.
L’ospedale, l’ambulanza, le mascherine e i personaggi che rappresentano le istituzioni sono i simboli della pandemia che stiamo vivendo e che rappresentano la sofferenza delle persone colpite dal virus.
«Per incontrare Gesù non serviranno prenotazioni online, gel, mascherine né stare a distanza di un metro: basterà aprire il nostro cuore».
Tutto questo ci ha permesso, anche se distanziati, di sentirci molto vicini e uniti e ciascuno porta con sé il calore dell’abbraccio di Gesù Bambino.
I ragazzi del gruppo Sichem