Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
La parola “comune denominatore” di questo breve brano dell’evangelista Giovanni è “unità”. Una unità vera che può manifestarsi solo nella carità di Dio. Questa immagine ci aiuta a comprendere il mistero della Trinità, la vera comunione tra le persone divine del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. L’unione che rende vive le comunità cristiane sin dalle loro origini è proprio il senso di appartenenza e di vicinanza a Gesù.
Guidaci, o Spirito di verità, inviato a noi dal Padre per mezzo del tuo Figlio prediletto, indicaci la via di salvezza nella gioia della tua presenza.