Mercoledì 29 Aprile 2020, Santa Caterina da Siena
In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
Quello che il Padre ci ha voluto dire, lo ha consegnato a Gesù, ed egli lo rivela ai piccoli perché tutti si aprano al suo messaggio. Gesù, il Figlio, conosce il Padre; lui sa ciò che il Padre ci voleva comunicare consegnando la sua legge a Mosè. Ancora oggi Gesù sta insegnando molte cose ai poveri e agli ultimi e, attraverso di loro, a tutta la sua Chiesa. L’invito di Gesù è rivolto a tutti noi ed è valido nel vivere quotidiano. Gesù invita tutti coloro che sono stanchi ad andare da lui, e in lui promette loro riposo.
Nelle nostre comunità, noi dovremmo essere la continuazione di questo invito che Gesù rivolse ai popoli del tempo. Spesso le fatiche e le paure ci portano a cercare ristoro in valori che vengono dall’uomo e non dal Padre; infondi in noi, Signore, la tua grazia e fa’ che ci faccia realmente comprendere la grandezza del tuo amore.