Mercoledì 3 Giugno 2020, San Carlo Lwanga e compagni
In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo egualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».
Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».
I Sadducei erano dei conservatori, un’élite aristocratica di latifondisti e commercianti che non accettava la fede nella resurrezione e immaginavano la vita in cielo come la vita qui sulla terra. Gesù li rimprovera duramente perché non conoscevano le Scritture e ne davano una loro interpretazione personale, non riconoscendo la potenza di Dio: «Non è un Dio dei morti ma dei viventi!», li ammoniva.
Illumina, o Signore, la nostra fede, tu che con la tua crocefissione e resurrezione hai sconfitto la morte liberandoci dal peccato, affinché vivendo con rettitudine il cammino terreno sapremo essere degni angeli del cielo.