Lunedì 6 Luglio 2020
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione.
Non sempre i racconti di episodi difficili che hanno avuto un risvolto positivo aiutano ad alimentare la nostra fede: a volte possono sortire proprio l’effetto contrario, perché ci chiediamo come mai a noi non sia andata altrettanto bene.
Quando i dubbi sono più forti delle certezze, aiutaci, Signore, a tenere viva la speranza e fa’ che essa possa, un passo alla volta, ricostruire la nostra fede.