Il Racconto delle Attività Estive
Con tanta passione animatori, educatori, personale delle scuole e volontari si sono impegnati per organizzare le attività estive e per metterle in atto. Avevamo desiderio e bisogno di stare insieme, di vivere la comunità anche allargata e, perché no, di offrire servizi al territorio come sempre le parrocchie fanno.
Ringrazio tutti coloro, e sono tanti, che si sono messi a disposizione per i campiscuola, per i 90 giorni di centri estivi, per il grestaccio e il grest. Il bene che abbiamo fatto, anche se nel nascondimento, è un tesoro eterno.
CAMMINARE…VERSO SANTIAGO
“Camminare” è un’esperienza di dilatazione dell’oggi quotidiano. Di ricerca. Credo di essere partita per il Cammino di Santiago con questa spinta interiore. Una dilatazione vissuta poi non solamente in senso spaziale, ma soprattutto nel tempo. Paradossalmente il passo di cam-minata, pur portando al movimento, ti costringe a rallentare e ad ascoltare e osservare con uno sguardo più aperto, più profondo, più stupito ogni cosa che ti circonda.
Sette giorni di camminata per giungere a Santiago de Compostela, sei membri di spedizione, 215 km di viaggio. Sei storie di vita diverse, condividendo assieme tratti del proprio percorso personale, facendo spazio a domande e curiosità profonde o di piacevole leggerezza, per accompagnare lo scadenza-re dei chilometri e raggiungere una meta che a poco a poco si avvicinava. Tappa dopo tappa il dono di poter legare sempre più con i compagni di viaggio e riflettere su noi stessi, sul nostro percorso di vita.
La natura e i paesaggi, bellezza ripetuta in una varietà di ambienti: campagna, sentieri abitati o semi diroccati, boschi, vigneti, alture e perfino, alla fine, città e oceano. Non so quante foto fatte per catturare scorci e vedute e quante altre immagini impresse negli occhi…. i panorami del Cebreiro, la stellata notturna a Sarria, i boschi galiziani, le nebbie mattutine, la città di Santiago e infine il tramonto sull’oceano.
I momenti di preghiera condivisa nel consegnare al mattino la giornata che ci attendeva e il ringraziare, la sera, per quanto vissuto. Gli immancabili saluti «Buen camino!» ricevuti da chiunque, viaggiatore come me, oltrepassasse il mio fianco, creando quella fraterna solidarietà che non sai spiegare a parole, ma percepisci al passaggio.
La fatica condivisa come un collante che accomuna la condizione di tutti. Ciascuno, però, con la propria e con il pro-prio passo, ma sempre e comunque non troppo facile.