Digiuno ed Astinenza
Digiuno significa astinenza dal cibo, ma comprende altre forme di privazione per una vita più sobria. Esso «costituisce un’importante occasione di crescita», scrive papa Francesco nel Messaggio per la Quaresima di quest’anno, perché «ci permette di sperimen-tare ciò che provano quanti mancano anche dello stretto necessario» e «ci fa più attenti a Dio e al prossimo» ridestando «la volontà di obbedire a Dio che, solo, sazia la nostra fame».
La Conferenza episcopale italiana (CEI), in data 4 ottobre 1994, ha emesso le seguenti «disposizioni normative»:
La legge dell’astinenza proibisce l’uso delle carni, come pure dei cibi e delle bevande che, a un prudente giudi-zio, sono da considerarsi come particolarmente ricercati e costosi.
Il digiuno deve essere osservato il mercoledì delle ceneri e il venerdì della passione e morte del Signore nostro Gesù Cristo; sono consigliati il sabato santo sino alla veglia pasquale.
L’astinenza deve essere osservata in tutti e singoli i venerdì di quaresima, a meno che non coincidano con un giorno annoverato tra le solennità (come il 19 e il 25 marzo). In tutti gli altri venerdì dell’anno, a meno che non coincidano con un giorno annoverato tra le solennità, si deve osservare l’astinenza nel senso detto oppure si deve compiere qualche altra opera di penitenza, di preghiera, di carità.
Alla legge del digiuno sono tenuti tutti i maggiorenni sino al 60° anno iniziato; alla legge dell’astinenza coloro che hanno compiuto il 14° anno di età.