MASTERFAMILY 2018: questo è stato il titolo scelto per il weekend famiglie organizzato a Possagno (TV) dal 22 al 24 giugno scorso.
Ed è stato proprio un master! Un vero corso di perfezionamento e di aggiornamento per tutti noi partecipanti: 13 famiglie con 29 bambini, don Lorenzo, gli animatori e le bravissime cuoche; 62 in tutto.
Mi è sembrato di tornare indietro di 25 anni, ai tempi dei campiscuola con la compagnia della parrocchia: la preghiera del mattino, il canto di ringraziamento prima di mangiare, le partite a pallavolo, ma soprattutto lo stare tutti in cerchio a confrontarsi sulla propria spiritualità.
La differenza, o meglio, la meravigliosa differenza, è che ho vissuto questa esperienza con mio marito e i miei tre figli accanto!
I bambini nel bosco con gli animatori (che ringrazio a nome di tutti) a costruire capanne e a preparare scenette, mentre noi adulti a vivere un momento di condivisione nel nome del nostro faro, della nostra guida che ci illumina nel cammino di vita cristiana: Gesù.
Partendo infatti, dall’analisi della società in cui viviamo, dove tutto cambia e non ci sono più sicurezze, abbiamo individuato i “fari” della nostra vita, intesi proprio come le nostre guide, gli aiuti che abbiamo avuto nei momenti difficili, la provvidenza che ci è venuta in soccorso, per arrivare, attraverso il passo della Bibbia in cui il popolo ebraico guidato da Mosè nel deserto riceve la manna da Dio, al riconoscimento della “nostra manna”.
Come attività pratica ogni coppia ha creato la forma della manna ricevuta da Dio nella propria famiglia impastando la pizza e la sera stessa poi l’ha degustata con i propri figli.
È stata un’esperienza significativa perché ci ha permesso di riconoscere quanto il Signore ci ha aiutato nella nostra vita di coppia e nella famiglia da noi costruita.
A volte non ci rendiamo conto di quanta manna Dio ci offre, perché siamo troppo indaffarati nella frenesia della nostra quotidianità. Ora ho imparato a soffermarmi ad accogliere la manna che, attraverso le persone che mi stanno accanto, il Signore mi dona. Ho imparato a vivere nella consapevolezza di quanto lui è presente nelle vesti del prossimo.
Grazie, Masterfamily!
Marella
Le prime occasioni in cui il gruppo famiglie torna a radunarsi dopo la pausa estiva sono il banchetto delle crêpes che allestiamo durante la sagra e un’uscita che effettuiamo a inizio ottobre: è durante questi momenti che nascono le idee più disparate dalle quali ricaviamo le nostre intenzioni per l’anno a venire. Non abbiamo un programma!
Tutti hanno un programma? In una famiglia è possibile avere un programma? Di solito capita che si pensi a cosa fare per cena non prima delle sei di sera; se si ha in programma una gita, probabilmente un figlio si ammalerà, un altro avrà da partecipare alla partita più importante della sua vita o ad un’irrinunciabile uscita scout, oppure, semplicemente, uscendo di casa ti slogherai la tua unica caviglia sinistra.
I programmi e le famiglie difficilmente vanno d’accordo. Certi problemi nascono proprio dalla difficoltà di accettare dalla difficoltà di accettare l’imprevisto, l’indesiderato o la diversità, ma una famiglia è proprio un insieme di persone, idee ed esigenze diverse.
Dal 24 al 26 giugno si è svolto il primo weekend famiglie di Mandria e Voltabrusegana... un vero successo!
La condivisione e l’amicizia sono state le protagoniste di questi giorni, grazie alla voglia di mettersi in gioco dei genitori condita dall’allegria dei numerosi bambini.
Guidati da don Lorenzo abbiamo avuto la possibilità di fermarci per ripensare alle parole “grazie”, “ancora” e “ho bisogno di… nella mia comunità”, vivendo momenti di riflessione di coppia e di gruppo nella sempli-cità di una passeggiata o di un gelato in compagnia. Esperienza sicuramente da ripetere!
Un ringraziamento particolare alle tre cuoche per la loro disponibilità e preziosa presenza.
Matteo
L’arrivo del “nuovo” all’interno di un nucleo già costruito crea sempre una qualche scossa di terremoto. Che sia la nascita di un figlio, l’inserimento alle elementari, l’entrata nell’ adolescenza o l’età che avanza o don Lorenzo che arriva, tutto ciò è sempre vissuto come una minaccia ad un ordine precostituito che richiede un nuovo adattamento. Il gruppo famiglie, quando ha saputo che vi era un nuovo cambiamento in parrocchia, da brava famiglia si è messo in discussione: che identità presentiamo al nuovo venuto? Saremo capaci? Siamo qualcosa oltre quelli che fanno le crêpes? Cosa dovrebbe fare un gruppo famiglie? Sicuramente sbagliamo tutto. E se provassimo a guardare in rete se ci sono delle linee guida su come dovrebbe essere un vero gruppo famiglie?
Quante volte ci chiediamo se esiste una risposta “giusta”. Non c’è per caso un manuale per la famiglia perfetta? In questa società che cambia così velocemente, la società “liquida”, c’è chi la chiama, in cui sembra che vi siano mille stimoli e mille possibilità («Vuoi il nuovo modello di cellulare? Mi spiace, è già vecchio») e in cui siamo spinti alla ricerca continua di nuove cose che sembrano sempre valere di più delle passate, che ruolo può avere la famiglia dove invece tutto è ripetizione? Quante volte al giorno dite: «Debbo ancora dirti di mettere a posto la tua stanza? E’ l’ennesima volta che ti dico di studiare.Ancora una volta non sei riuscito a capire cosa intendevo…»
I siti delle altre parrocchie del nostro vicariato: