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L'Ora di Religione

orarelL’insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane è stato regolamentato dal Concordato del 1929 tra la Santa Sede e l’Italia quale «fondamento e coronamento dell’istruzione pubblica». Con il successivo Concordato del 1984 sono state delineate le normative tuttora in vigore che prevedono che le ore di lezione settimanali non debbano essere obbligatorie e che gli alunni possano scegliere di “non avvalersi” di tale insegnamento.

L’espressione usata dal legislatore, “non avvalersi”, lascia intendere che tale scelta, per quanto libera, porti comunque alla perdita di un’occasione: la lezione di religione nelle scuole non si limita infatti ad una formazione degli studenti sul piano religioso ma è una delicata opportunità di approfondimento della cultura italiana (e degli Stati a prevalenza cattolica) e di confronto con quelle di altre società.

Una proposta, quindi, che risulta formativa sia sul piano civile che culturale.

La Nascita di Maria

mariaSan Pier Damiani scrive: «Oggi è il giorno in cui Dio comincia il suo piano eterno, poiché era necessario che si costruisse la casa, prima che il Re scendesse ad abitarla». La “casa” di cui parla il dottore della Chiesa è la Beata Vergine Maria, di cui festeggiamo la nascita l’8 settembre.

Ma Maria è nata davvero l’8 settembre? La risposta è no. Come spesso accade nelle feste liturgiche, le date vengono scelte in base ad alcuni avvenimenti legati in qualche modo a quello che si intende celebrare. Così, come l’Assunzione di Maria si festeggia il 15 agosto per ricordare l’anniversario della dedicazione a Maria di una delle prime chiese a Gerusalemme, allo stesso modo la Natività si celebra l’8 settembre per ricordare il giorno della dedicazione alla Beata Vergine della basilica di Sant’Anna a Gerusalemme, edificata nel IV secolo nel luogo in cui, secondo la tradizione, risiedevano i genitori di Maria: Anna e Gioacchino.

Ma, al di là delle notizie storiche, quel che conta davvero è il senso della sua nascita e il significato che assume per i credenti. Maria fa parte del disegno di salvezza che è nel cuore di Dio. Dopo avere deciso di mandare suo Figlio tra gli uomini, Dio ha pensato a colei che sarebbe stata degna dimora di nostro Signore. E ha scelto Maria, il cui grembo diventa il luogo dove Gesù si fa uomo.

Maria nasce come tutti noi: è il frutto di una coppia di genitori, Anna e Gioacchino, e del loro amore. Maria è nata, è stata allattata, è cresciuta come tutti i bambini, eppure sin dal primo istante del suo concepimento è stata preservata dal peccato. A differenza di tutti gli esseri umani, che nascono con il peccato originale, lei è nata senza.

Chi ha due tuniche

operecorporaliPapa Francesco ha raccomandato che durante questo Anno santo si mettano in pratica le opere di misericordia.
Ma cosa sono e in cosa consistono?
Anzitutto le opere di misericordia trovano il loro fondamento nella Parola di Gesù riportata dall’evangelista Matteo nella narrazione del giudizio finale (cf. Mt 25, 31-46) e si dividono in due categorie: corporali e spirituali.

Le opere di misericordia corporale

1) Dare da mangiare agli affamati

2) Dare da bere agli assetati
Queste prime due sono complementari e si riferiscono all’aiuto che dobbiamo dare in cibo e altri beni a chi più ne ha bisogno, a coloro che non hanno l’indispensabile per poter mangiare ogni giorno: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto» (Lc 3, 11).

3) Ospitare i pellegrini
Anticamente, dare ospitalità ai viaggiatori era una questione di vita o di morte, dati i disagi e i rischi dei viaggi. Oggi non è più così, ma potrebbe comunque accaderci di ricevere qualcuno in casa nostra, non per semplice ospitalità verso un amico o un familiare, ma per un caso di vera necessità.

4) Vestire gli ignudi
Quest’opera di misericordia tende a venire incontro a una necessità fondamentale: il vestito. Spesso ci viene richiesta la raccolta di indumenti che si fa nelle parrocchie o in altri centri di assistenza. Nel momento di donare i nostri indumenti, è bene pensare che possiamo dare cose per noi superflue o che non ci servono più, ma anche qualcosa che ci è ancora utile. Nella lettera di Giacomo veniamo incoraggiati a essere generosi: «Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: “Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi”, ma non date loro il necessario per il corpo, che giova?» (Gc 2, 15-16).

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Dentro e fuori

 

operesoiritoPapa Francesco ha raccomandato che durante questo Anno santo si mettano in pratica le opere di misericordia.
Ma cosa sono e in cosa consistono?
Anzitutto le opere di misericordia trovano il loro fondamento nella Parola di Gesù riportata dall’evangelista Matteo nella narrazione del giudizio finale (cf. Mt 25, 31-46) e si dividono in due categorie: corporali e spirituali.

Le opere di misericordia spirituale

1) Insegnare agli ignoranti
Consiste nell’insegnare all’ignorante le cose che non sa: anche in materia religiosa. È un insegnamento che può avvenire attraverso scritti o con parole, con qualunque mezzo di comunicazione o a voce. Come leggiamo nel libro di Daniele, «coloro che avranno indotto molti alla giustizia risplenderanno come le stelle per sempre» (Dn 12, 3).

2) Consigliare i dubbiosi
Uno dei doni dello Spirito Santo è il dono del consiglio. Per questo colui che vuol dare un buon consiglio deve, prima di ogni cosa, essere in sintonia con Dio, perché non si tratta di dare opinioni personali, ma di consigliare bene chi ha bisogno di una guida.

3) Correggere colui che sbaglia
Quest’opera di misericordia si riferisce soprattutto al peccato, pertanto si può formulare in un altro modo: ammonire i peccatori. La correzione fraterna è spiegata proprio da Gesù nel vangelo di Matteo: «Se il tuo fratello commette una colpa, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà avrai guadagnato il tuo fratello » (Mt 18, 15). Dobbiamo correggere il nostro prossimo con mansuetudine e umiltà. Spesso sarà difficile farlo, ma in questi casi possiamo ricordare ciò che dice l’apostolo Giacomo alla fine della sua lettera: «Chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, salverà la sua anima dalla morte e coprirà una moltitudine di peccati» (Gc 5, 20).

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"Dià-lògos"

dialogosLa preghiera è dialogo con Dio.

Per i filosofi personalisti il dialogo è propriamente l’operazione culturale che forma e qualifica le persone. Come a dire che senza dialogo gli uomini rimangono fermi, inerti, e non progrediscono; in effetti il dialogo vero è esporsi e lasciarsi modificare nelle convinzioni e nelle certezze al fine di progredire nella ricerca del vero.

Se tutto ciò vale sul piano antropologico, immaginiamo cosa significhi quando entriamo sul piano teologico, ovvero quando scegliamo di instaurare un dialogo con Dio. Dialogare con Dio e con gli uomini è, quindi, non solo una condizione della spiritualità ma anche dell’umano e dell’intelligenza.

Dialogo, dal greco dià-lògos, vuol dire "discorso fuori di me", che porta fuori di noi; il contrario sono i discorsi che facciamo "in noi", "con noi", sovente autoreferenziali e autogiustificativi. Come Papa Francesco invita ad uscire, il primo e fondamentale modo che abbiamo per uscire da noi, diventando intellettualmente e spiritualmente estroversi, è la preghiera.

Nella nostra comunità vengono offerte tante possibilità di preghiera:
- le Lodi del mattino, per iniziare la giornata con un “tocco di Dio”;
- l’adorazione settimanale il martedì e il giovedì dalle ore 20.00 alle 21.00, per riposarci con Dio, gustare la sua presenza nel silenzio, farlo entrare nella stanza più interna della nostra anima;
- la messa quotidiana, occasione privilegiata dell’incontro con Gesù il quale viene in mezzo a noi, addirittura dentro noi;
- la preghiera on-line, proposta quotidianamente nel nostro sito dove è possibile trovare un estratto della Parola di Dio del giorno e una brevissima meditazione.


DonLorenzo

Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

panevino

Festive
Sabato ore 18.30 (a Mandria) 
Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

Adorazione eucaristica continua
Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (Chiesa Mater Dei - O.I.C.)

 

Per inviare i vostri articoli, i vostri filmati, le vostre riflessioni, segnalare eventuali problemi o appuntamenti e programmazioni varie relative alle attività dei vari gruppi parrocchiali potete utilizzare il seguente indirizzo e-mail:

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A seconda del materiale proposto e degli spazi disponibili, i contenuti saranno pubblicati, oltre che nel sito, anche nel bollettino parrocchiale settimanale.

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