Gerusalemme 2019: Per continuare il Cammino
Essere catechisti significa essere testimoni prima con la parola e poi con la testimonianza della vita quotidiana di ciascuno. È un impegno importante che non molti scelgono di iniziare, ma chi lo fa si sente chiamato a farlo. Si interagisce con ragazzi vivaci e per questo dobbiamo cercare di trasmettere loro la Parola cercando di non annoiarli, di renderli partecipi, ma soprattutto ascoltandoli.
In questi anni noi catechisti e animatori ci siamo preparati forman-doci e incontrandoci tra noi, in mezzo ai molti impegni quotidiani, per organizzare al meglio gli incontri. Siamo sempre pronti ad accogliere i nostri ragazzi con un sorriso, anche se a volte siamo stanchi per la settimana appena terminata. Spesso capita che ci demoralizziamo perché per vari inconvenienti o per il poco tempo a disposizione non riusciamo a portare a conclusione ciò che avevamo programmato, ma abbiamo la certezza che il nostro lavoro sia ben retribuito, soprattutto quando vediamo la gioia sui volti dei ragazzi che ci vengono incontro con un sorriso.
Quello di quest’anno è stato un cammino particolarmente impegnativo per i gruppi Gerusalemme di Voltabrusegana e di Mandria, ma intrapreso da loro con impegno nella partecipazione attiva agli incontri in cui noi catechisti abbiamo cercato di trasmettere l’importanza dei doni che avrebbero ricevuto con la Comunione e la Cresima.
I momenti più emozionanti hanno avuto inizio domenica 31 marzo, quando davanti a don Lorenzo e alle nostre comu-nità riunite, e accompagnati dai padrini e dalle madrine, hanno firmato il libro degli Eletti. Intensa è stata poi la Setti-mana Santa, durante la quale abbiamo rivissuto insieme i momenti salienti della passione di Gesù. Per i ragazzi di Vol-tabrusegana il percorso si è concluso con l’amministrazione della Comunione e della Cresima durante la celebrazione della veglia pasquale.
In quell’occasione l’emozione si è potuta davvero sentire e vedere, ma ognuno la manifestava con atteggiamenti diversi: chi non smetteva di ridere, chi di bisbigliare al compagno seduto vicino, chi cercava di na-scondere le lacrime, ma negli occhi di tutti si è notata una luce diversa da quella avuta nelle precedenti consegne. È stato bellissimo osservarli uno a uno e vederli così contenti, perché sono riusciti a contagiare tutti i presenti .
Ci auguriamo che ciò che abbiamo cercato di donare loro porti frutto, che lo possano mettere in pratica non ferman-dosi adesso, ma diventando loro stessi testimoni di quella fede che è stata trasmessa da tutti noi.
Antonella, Silvia, Cristina, Luca, Paola, Giorgia, Emma, Edoardo