Durante l'avvento ai giovani viene proposto un percoso spirituale-artistico: sono guidati dall'arte e dai colori alla meditazione della Parola di Dio. La notte stellata di Van Gogh traccia le tappe di questo itinerario.
I giovani vengono invitati a vivere la liturgia eucaristica, ad entrare dentro la Parola e a meditarla realizzando un'azione artistica mediante la produzione di un mosaico: arte, colori e Parola di Dio.
La prima domenica: il blu della notte, i momenti bui nei quali risplende comunque la luce della stelle;
Il blu del cielo stellato, rischiarato dalla luce della Luna e delle stelle. Un cielo immenso che sovrasta per quasi i 2/3 la superficie del quadro. Non è un cielo piatto, uniforme, calmo ma è un cielo turbolento, pieno di vita e di luce. Van Gogh stesso diceva al fratello Theo: “Spesso penso che la notte sia più viva e puiù riccamente colorata del giorno”.
"Riccamente colorata"! Certo, non solo dalle luci delle stelle ma dal carico di infinito, di promesse, di attesa del giorno che seguirà. La notte ha già i colori del giorno che deve venire, il giorno che porterà amici, divertimento, magari l’amore, il pulsare del cuore per qualcosa di bello e di inaspettato.
Il blu della notte stellata mi parla di un’attesa energica, sveglia, attenta, proprio come di una sentinella che ha il compito di stare all’erta ma non con ansia, perché devo anche caricarla della mia fiducia, della fiducia in ciò che sta per arrivare, perché sarà fonte di bene, di buono e di bello per me. Non può esserci un giorno pensato per portarmi il male, perché la vita è bontà, altrimenti Dio non se ne sarebbe innamorato… il nostro è il Dio della vita.
Il Natale porta con sé il ricordo della nascita di Gesù e mi piacerebbe che contemplando questa notte carica di attesa, dessimo dei nomi alle luci che la rischiarano, anzi che permettono a noi di vedere, di orientarci, di prendere una direzione favorevole perché se è vero che la notte, il buio, può creare smarrimento, paura di perdersi, anche non voglia di affrontarlo e di ricorrere a luci artificiali, è vero anche che siamo circondati di luci naturali che si chiamano genitori, fratelli, amici, amori, la nostra comunità e sicuramente la luce che su tutti si impone, non solo perché Gesù è Figlio di Dio, ma perché ha donato la sua luce illuminando le notti dell’umanità da duemila anni a questa parte e infatti siamo ancora qui a parlarne o meglio ancora a goderne. Gesù è quella luce che brilla per ciascuno di noi e che sa mettersi in attesa, pure Lui, che gli rivolgiamo lo sguardo per non perderci, per non disperarci, per non pensare che la notte sia la nostra realtà; Lui sa di cosa abbiamo bisogno, ed è l’unico che lo sa davvero perché lui conosce la notte del nostro cuore, quella che spesso non conosciamo neanche noi stessi e non è che sta lì a guardarci brancolare nel buio anzi… Gesù muove l’universo intero per aiutarci ad attraversarla. La sola cosa che dobbiamo fare noi è stare svegli, pronti per intercettare la sua luce.
Fissiamo questo pensiero: la notte porta con sé la luce del giorno che verrà.
Fabio