Durante l'avvento ai giovani viene proposto un percoso spirituale-artistico: sono guidati dall'arte e dai colori alla meditazione della Parola di Dio. La notte stellata di Van Gogh traccia le tappe di questo itinerario.
I giovani vengono invitati a vivere la liturgia eucaristica, ad entrare dentro la Parola e a meditarla realizzando un'azione artistica mediante la produzione di un mosaico: arte, colori e Parola di Dio.
Nella terza domenica: L'arancio della nube dello Spirito.
Perché lo Spirito associato all’arancio? L’arancione è il risultato del rosso e del giallo mescolati, quindi ha in sé l’estremo del calore del rosso e l’espansione sconfinata del giallo, però mantenuti entro confini sicuri, equilibrati. L’arancione combina due estremi seppur positivi e dà stabilità.
Ma lo Spirito cos’è?
Mi permetto di identificare con dei colori, quelle che chiamiamo le persone della Trinità: se Dio Padre lo associo al giallo in quanto scintilla che fa iniziare tutto e che si espande in tutto l’universo, nell’infinitamente grande e nell’infinitamente piccolo comprendendolo tutto col suo calore vitale e se il rosso è l’amore denso, vissuto e donato all’estremo, senza mezze misure e con passione focalizzato in un punto preciso che è la persona di Gesù, ecco che mi viene logico abbinare l’arancione allo Spirito: egli è l’amore pieno, diluito nel calore vitale che da sempre permea l’universo o gli universi, nel grande e nel piccolo e che quindi coinvolge anche me, ciascuno di noi.
E’ come dire che dopo l’evento Gesù, la chimica dell’aria che respiriamo si è arricchita di un qualcosa che poeticamente e romanticamente chiamo Amore, ma che è tutto ciò che Lui ha detto, insegnato, i gesti che ha compiuto, l’esempio quotidiano di come si conduce una vita densa, ricca, sensata. Siamo qui perché gli apostoli, anche se per un po’ hanno tentato di stare in apnea per paura di perdersi, poi non ce l’hanno più fatta e han dovuto respirare e nei polmoni gli è entrata l’aria nuova, quella arancione, quella dell’amore di Gesù diluita e veicolata dal calore vitale perpetuo di Dio e loro hanno guadagnato il coraggio di dire a tutti ciò di cui hanno fatto esperienza, fino al loro ultimo respiro che poi è andato ad alimentare quella nube arancione che ancora ci sovrasta e che respiriamo anche noi, mentre pensiamo di condurre una vita triste, vuota, e inutile, o mentre pensiamo di non riuscire a credere, di non sentire Dio… ce l’abbiamo nei polmoni, è in noi, lavora instancabilmente nelle nostre cellule gialle per farle diventare arancioni.
Forse siamo poveri illusi se pensiamo che condurre una buona vita dipenda solo da noi, siamo fuori strada se ci lamentiamo di una vita triste, perché non sono queste le verità…noi siamo già immersi in un tempo buono, nuovo, quello che ci ha mostrato Gesù, forse dobbiamo solo smettere di stare in apnea e respirare a pieni polmoni il Bene che c’è tra noi. Il calore vitale c’è per tutti e Gesù vi ha mescolato il rosso, il suo essere densamente Uomo per arricchire l’aria che respiriamo e farci diventare come Lui. Lo so non è razionale, tanto più parlando di giallo, arancio e rosso, ma è estremamente vero (lo dimostra la storia) che il modo di affrontare la vita ha un colore diverso, quando si permette allo Spirito di lavorare su noi, basta respirare con fiducia.
La nube arancio dello Spirito è per noi, ci auguriamo di uscire dall’apnea e di respirarla a pieni polmoni.
Fabio