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 Galleria fotografica all'interno dell'articolo
 
Le comunità di Voltabrusegana e Mandria per venerdì santo 14 aprile hanno realizzato la via Crucis animata presso il parco dell'O.I.C. e nella relativa chiesa.... qui di seguito le varie stazioni riproposte durante la celebrazione
 

PRIMA STAZIONE
NEL CORTILE DEL PRETORIO CON SIMONE

ASCOLTIAMO: Dal Vangelo di Luca (22, 31-34; 54-62)
Mentre erano a cena Gesù disse a Simon-Pietro: «Simone, Simone, ascolta! Satana vi ha cercato, ma io ho pregato per te, perché tu sappia conservare la tua fede». Allora Pietro disse: «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e anche alla morte». Ma Gesù rispose: «Pietro, ascolta quel che ti dico: Oggi, prima che il gallo canti, avrai dichiarato tre volte che non mi conosci» […].
Dopo averlo preso, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Alcuni accesero un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette insieme a loro. Una serva lo guardò bene e poi disse: «Anche quest’uomo era con Gesù!». Ma Pietro negò e disse: «Donna, non so neppure chi è!». Poco dopo un altro vedendo Pietro disse: «Anche tu sei uno di quelli!». Ma Pietro rispose: «No, non è vero!». Passata circa un'ora, un altro insisteva: «Sono sicuro: anche questo era con Gesù; infatti viene dalla Galilea». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che tu dici». E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò verso Pietro e lo guardò. Allora Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Oggi, prima che il gallo canti, avrai dichiarato tre volte che non mi conosci». E, uscito, pianse amaramente.

Lettore: Ma sei tu Pietro? Sei tu quello che ha tradito Gesù?

Pietro: Si sono io. Vi è mai capito di tradire il vostro amico più caro? Io l’ho fatto! È successo tutto in quella notte terribile! E dire che ero pronto ad andare in capo al mondo con Gesù, ero pronto ad affrontare qualsiasi pericolo per Lui, o almeno così credevo.

Lettore: ma tu sapevi quello che sarebbe accaduto?

Pietro: Era da tanto che Gesù ci diceva che l’avrebbero arrestato e mi ero abituato all’idea, mi sentivo davvero pronto ad affrontare qualsiasi avversità. Ma Lui mi conosceva più di quanto mi conoscessi io. Quella sera me lo aveva anche detto e io non gli ho dato ascolto. Poi nella confusione, con quella gente che voleva arrestarmi… è successo questo:

Lettore: A volte anche noi, Gesù, ci sentiamo un po’ come Pietro. Quante promesse facciamo agli altri e a noi stessi! “Te lo prometto, non lo farò più, ti prometto che cambierò, ti prometto che sarò diverso, ti prometto…”, ma, nell’ora della prova, nell’ora della verità, scopriamo la nostra fragilità, la nostra povertà, scopriamo che siamo bravi con le parole ma un po’ meno con i fatti. L’unico veramente fedele è Gesù: Lui sì che non ci rinnega, Lui sì che muore per noi, per me! Perché il suo amore ci precede sempre, ci accompagna e ci aspetta. Il suo perdono ci restaura la vita.

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SECONDA STAZIONE
SULLA VIA DELLA CROCE CON SIMONE DI CIRENE

ASCOLTIAMO: Dal Vangelo di Luca (23, 26)
Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù.

Lettore: Simone, anche tu hai partecipato alla storia di Gesù. Quale è stato il tuo ruolo? Come hai vissuto quei momenti?

Simone: Io ho aiutato Gesù a portare la sua croce, facendo un pezzo di strada con Lui. Non posso dire di essermi offerto volontario. Al contrario, mi è stato chiesto di aiutarlo. Ma, provate voi a resistere ai soldati romani armati di tutto punto! Essi non volevano abbassarsi ad aiutare Gesù. Però, era necessario che il condannato morisse in croce, non doveva capitare durante il cammino. Quindi mi hanno sequestrato, senza domandare il mio parere. Ho visto il valore di quell’uomo dal suo sguardo. Ho creduto di capire che gli faceva piacere che lo aiutassi, invece era Lui ad aiutare me; e, per lui, mi sono messo dalla parte di quelli che sono vittime, non dalla parte dei potenti.

Lettore: Anche tu, Gesù, hai avuto bisogno di qualcuno che ti aiutasse. E hai trovato Simone che ha accettato di farlo. Rendi il nostro cuore capace di vedere i bisogni di chi ci sta vicino e di accogliere l’invito ad essere disponibili.

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TERZA STAZIONE
SULLA VIA DELLA CROCE CON MARIA SUA MADRE

ASCOLTIAMO: Dal Vangelo di Luca (2, 33-35)
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: “Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – a anche a te una spada trafiggerà l’anima – , affinché siano svelati i pensieri di molti cuori”.

Lettore: Maria, quando hai visto tuo figlio Gesù con quella Croce sulle spalle che cosa hai provato?

Maria: Simeone mi aveva detto che avrei sofferto, che avrei visto mio figlio morire. Non è stato facile. Ma ho scelto di essere lì, di stargli vicino in silenzio come ho fatto tante volte, quando ha dovuto obbedire alla volontà del Padre. Mentre lo guardavo mi sono venuti in mente tutti i momenti passati insieme. Con lui e con suo padre. Gli aveva insegnato a lavorare il legno, già avrei dovuto immaginarlo il disegno: Il legno della croce che sta portando. Anche lui lo sapeva; sapeva tutto, anche che sarebbe stato lui la spada che avrebbe trafitto il mio cuore di madre. Ma sarà sempre con me, in ogni momento della vita mi sarà sempre accanto.
Lettore: Maria guarda tuo figlio soffrire e ricorda tutto l’amore della famiglia, fa’ che possiamo sempre ricordare quanto hanno fatto i nostri genitori per noi e quanto possiamo fare per i nostri figli.

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QUARTA STAZIONE
SULLA VIA DELLA CROCE CON VERONICA

ASCOLTIAMO: Dal Vangelo di Luca (23, 27-31)
Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: "Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: "Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato". Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadete su di noi!", e alle colline: "Copriteci!" . 31Perché, se si tratta così il legno verde, che avverrà del legno secco?"

Lettore: Veronica hai avuto il coraggio di avvicinarti a Gesù

Veronica: C’erano quattro o cinque donne venute per vedere il corteo che conduceva Gesù fino al luogo del supplizio, curiose, forse, ma piangevano forte. Io sono passata in mezzo ai soldati, per andare ad asciugare il volto di Gesù: io lo conoscevo e avevo seguito la sua missione.

Lettore: cosa ti ha spinto a farlo?

Veronica: volevo far capire loro che Gesù non aveva bisogno delle nostre lacrime. Ci chiedeva invece, di vedere il suo volto, di scegliere, come lui, la verità e la giustizia; di metterci dalla parte di quelli che soffrono, non dalla parte di quelli che dominano. Sì, di lottare contro tutto ciò che è male.
Lettore: Signore, che coraggio ha avuto la Veronica. Si è fatta largo tra i soldati e la gente ed è venuta da te per asciugare il tuo volto. Fa che il nostro volto rifletta a tutti il tuo volto perché piano piano diventiamo sempre più simili a te.

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QUINTA STAZIONE
SULLA VIA DELLA CROCE CON MARIA DI MAGDALA

ASCOLTIAMO: Dal Vangelo di Luca (7, 36-38; 48)
Uno dei farisei lo invitò a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo […]. Poi disse a lei: "I tuoi peccati sono perdonati".

Maria: Fin dall’inizio l’ho guardato. Lo seguivo e lo guardavo. E il suo corpo dolorante, sporco di sudore, di sangue e di sputi mi addolorava. Pensavo a quel giorno, a Magdala, quando avevo versato l’olio profumato, avevo lavato i suoi piedi con le mie lacrime e li avevo asciugati con i miei capelli. E lui che neanche mi conosceva mi ha perdonato e ha cambiato la mia vita. E ora gli strappano le vesti. Eccolo qui, consegnato agli sguardi di quelli che hanno occhi e non vedono che l’Uomo che hanno ucciso rinascerà. Non vedono, tutti questi ciechi, palpitare questo cuore, il cuore di Dio?

Lettore: Maria di Magdala ha cambiato vita. L’incontro con Gesù è stato determinante per lei. Non era certo una santa, anzi… dopo aver sperimentato il perdono di Gesù, per una volta, non si sente giudicata e condannata ma amata e sostenuta. Il perdono cambia la nostra vita: la comprensione e la compassione sostengono nei momenti di difficoltà. A volte un sorriso, un grazie è la medicina migliore per addormentarsi in pace e asciugare quei pianti interiori. Quante volte diciamo grazie a Dio?

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SESTA STAZIONE
GESÙ INCHIODATO ALLA CROCE

ASCOLTIAMO: Dal Vangelo di Luca (23, 33-42)
Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno". Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte. Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deridevano dicendo: "Ha salvato altri! Salvi sé stesso, se è lui il Cristo di Dio, l'eletto". Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto e dicevano: "Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso". Sopra di lui c'era anche una scritta: "Costui è il re dei Giudei". Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: "Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!". L'altro invece lo rimproverava dicendo: "Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male". E disse: "Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno". Gli rispose: "In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso".

Lettore: Gesù, sei finito in mezzo a due malfattori: di che cosa ti accusano?

GESÙ: Sono stato crocifisso perché ho dichiarato di essere il Figlio di Dio e mi hanno accusato di tradire la legge, ma io ho soltanto portato un comandamento d’amore

Lettore: Devi provare un dolore terribile…

GESÙ: Si, i chiodi nelle mie mani e sui piedi fanno male. Il dolore più grande, per me, non è quello fisico ma il vedere che tutto mi è contro, che coloro che si avvicinano alla Croce lo fanno solo per deridermi ma l’amore è più forte: sono disposto a dare la vita per i miei amici e anche per i nemici.

Lettore: Gesù ci chiede dalla croce di ascoltare le sue parole e di imparare a guardare gli altri in modo diverso, non solo con gli occhi ma soprattutto con gli occhi del perdono.

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SETTIMA STAZIONE
GESÙ MUORE IN CROCE

ASCOLTIAMO: Dal Vangelo di Marco (15, 33-38)
Quando fu mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Alle tre, Gesù gridò a gran voce: “Eloì, Eloì, lemà sebactàni?”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?”. Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: “Ecco chiama Elia!”. Uno corse ad inzuppare di aceto una spugna, la fissò su una canna e gli dava da bere, dicendo: “Aspettate, vediamo se viene Elia a farlo scendere”. Ma Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: “Davvero quest’uomo era il Figlio di Dio!”.

Lettore: Centurione, raccontaci come hai visto morire Gesù…

Centurione 1: Essere incaricato di portare a termine con successo una crocifissione: che sporco lavoro! Eppure lo devi fare quando sei un centurione romano! E quante lacrime e gemiti profondi, tristi: essi continueranno a risuonare in me, credo, per anni. Ma quel Gesù non ha gridato come gli altri: mi ha guardato e in quell’istante ho capito che la sua condanna era ingiusta. Mi sono visto obbligato, per un ordine, a trafiggergli il cuore con una lancia.

Lettore: Che cosa hai provato?

Centurione 2: I miei soldati non hanno voluto dividere la sua tunica, l’hanno tirata a sorte. Io li guardavo rattristato, alla fine, non ne potevo più. Ho detto a voce alta ciò che pensavo: “Quest’uomo era un innocente, quest’uomo era il Figlio di Dio». Nessuno mi ha contraddetto. Questo Gesù che hanno torturato era più grande della tortura! Si possono inchiodare le mani e i piedi, ma non si può inchiodare la fede, non si può inchiodare l’amore.
Lettore: O Signore, perdona noi poveri esseri umani per tutte le infedeltà commesse e dal dono della tua vita fa’ che impariamo a rispondere con il bene al male.

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Don Lorenzo Voltolin
Tel. 049.685508
Cell. 340.7223749  -  339.6007243
E-mail:voltabrusegana@diocesipadova.it

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Domenica ore 8.30 e
11.00
Domenica ore 8.00 e 10.00 (a Mandria), 10.30 e 17.00 (all'OIC) 

Feriali
Lunedì e venerdì ore 18.30
Martedì, mercoledì e giovedì ore 18.30 (a Mandria)

Rosario
Lunedì e venerdì ore 18.00 in chiesa
Martedì, mercoledì, giovedì e sabato 18.00 (chiesa di Mandria)

Lodi mattutine
Lunedì, martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 8.00 (a Mandria)

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Venerdì dalle ore 16.00 alle ore 24.00 (Chiesa Mater Dei - O.I.C.)

 

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