«Chissà cosa succederà, chi incontrerò e cosa faremo!» Ok, è stata tutta una sorpresa, a partire dal fatto che quando mi lancio in esperienze del genere, il programma non lo guardo mai, per lasciarmi stupire da tutto. E così ho fatto anche questa volta, quando Chiara mi ha fatto la proposta di partecipare ad un weekend di formazione per giovani catechisti, titolo che, lo ammetto, non suscita grandissimo interesse, ma che nasconde un’opportunità molto utile e piacevole se si vuole condividere con realtà diverse il nostro fare animazione in Comunità dei Ragazzi.
E così siamo partite per la rinomatissima (più o meno) Luvigliano, dove ci aspettavano una cinquantina di ragazzi da tutta Padova e dintorni. Ci siamo presentati in un modo inaspettato: avreste mai pensato di descrivervi con un cibo? E di passare la serata a improvvisare gesti e situazioni sotto l’occhio furbetto di due comici, Fabio e Pier, mettendo in gioco il corpo e la mente? Beh, noi no di sicuro, ma è servito ad avvicinarci ad ognuno dei componenti del gruppo, creando una bella atmosfera per lavorare insieme.
La mattina dopo, la nostra attenzione si è rivolta ad un laboratorio in cui, prima singolarmente e poi a gruppi, abbiamo riflettuto su degli importanti simboli: pane e vino, fuoco e luce, olio e profumo oltre che l’acqua; dopo averne discusso, abbiamo provato ad impostare un ipotetico incontro con i ragazzi a cui presentarlo. E’ stata una bella occasione per metterci alla prova, considerato che l’attività era a tempo!
Nel pomeriggio una brava esperta è venuta a parlarci della comunicazione. Si è seduta e ha cominciato a tenere una lezione sull’argomento, con tanto di libro e citazioni, incitandoci anche a prendere appunti. Peccato che, dopo una settimana di scuola e di fiumi di appunti, nessuno di noi fosse particolarmente in vena di stare troppo attento…quando di punto in bianco, BAM! la tipa chiude di botto il libro chiedendoci se l’avevamo realmente presa sul serio. Sì, chiaramente, ma nessuno si sarebbe sognato di dirglielo! Allora, con tutt’altro modo di fare, ci ha fatto capire che da come ci si pone con gli altri si possono dare mille impressioni di sé, e che è quindi necessario fare in modo di trasmettere i messaggi giusti alle persone.
Una delle parti più toccanti di questi tre giorni è stata parlare con un ragazzo di nome Nicola. Stanco del “grigiume” in cui vedeva annegare la vita delle persone che lo circondano, ha trovato nella fede, prima da lui disprezzata, quello slancio che gli mancava per trovare risposte alle domande che fino a poco prima si era posto, ma senza risultato, fino a scegliere di essere battezzato. Naturalmente, vista la tematica del weekend, ci hanno presentato il cammino dell’iniziazione cristiana, da poco iniziato anche da noi, con le sue varie tappe. Oltre alle attività è stato molto bello anche trascorrere dei momenti di raccoglimento e preghiera insieme agli altri ragazzi del gruppo, anche vivendo concretamente l’importanza dei simboli di cui avevamo parlato il giorno prima, che hanno lasciato un segno in noi (abbiamo ancora il profumo dell’olio sulle mani!).
Alla fine ci siamo trovati un’altra sorpresa: gli organizzatori avevano preparato una pianta aromatica per ciascuno, cosicché tutti potessimo davvero diffondere il profumo dell’entusiasmo in quello che facciamo per gli altri, non solo in parrocchia, ma nella nostra vita.
Un grazie a Silvia, Chiara, don Mirco e don Giorgio e, per concludere con le parole della mitica SMC, “fate gustare (e non ingoiare!) ai vostri animati la bellezza di quello che preparate per loro!”
Chiara ed Elisa ;)