Anche quest’anno è arrivato il Natale e il dolce tempo d’attesa, l’Avvento, accompagnato da luci, colori, addobbi, canti… E anche quest’anno, per i ragazzi della CdR, è stato pensato un piccolo modo per partecipare attivamente ad ogni domenica; come? Costruendo un presepio personalizzato e del tutto originale!
Don Lorenzo aveva già anticipato che per la realizzazione era richiesto di metterci fantasia e di collaborare in famiglia, e in effetti non è stato per nulla facile aiutare il nostro ragazzo in tale opera. È certo che qui in famiglia siamo tornati bambini anche noi adulti con colla, forbici, colori, per seguire le idee sfrenate di nostro figlio incentivate dalle mitiche parole del don: «Personalizzate a piacere» e «Concorso presepi».
A partire dalla prima domenica, quindi, eccoci uscire con il nostro prezioso sacchet-tino di materiale. Anche se in chiesa veniva spiegato come fare attraverso una versione “60 pollici” del presepe, a casa era tutta un’altra storia.
La mamma ha preparato lo sfondo con le tempere (nonostante si sia rovesciato sopra la tavoletta anche il bicchiere con l’acqua e il pennello) come da indicazioni del figlio: il cielo doveva essere chiaro, ma si doveva scurire perché le stelle dovevano brillare, doveva starci anche la stella cometa, ma giusto sopra la chiesa! Eh sì, perché le case rappresentate non erano edifici qualsiasi, ma la sala polivalente, il patronato, l’asilo… Insomma, la tavoletta non bastava per far entrare tutto!
I tetti poi dovevano essere di legno (così aveva deciso il piccolo architetto di famiglia) e quindi siamo andati dal nonno a cercare in mezzo alla legna qualche pezzo di cor-teccia che potesse andare bene (accidenti alle “scresende”!) È stato critico il momento del ritaglio delle lettere: ci voleva una buona vista e troppa pazienza. Il piccolo architetto di casa ha optato quindi per lo scrivere la frase con un pennarello argentato, esclamando: «Questo è un presepe "no limits"!».
Tutti sanno che Gesù bambino è stato adagiato in una mangiatoia, quindi avevamo bisogno anche di un po’ di paglia da incollare sotto la statuetta: ne abbiamo chiesto una manciata ad un contadino che, pensando probabilmente ci servisse per qualche animaletto, ce ne ha regalato un sacco intero… A Natale si è è davvero più buoni!
Di settimana in settimana comunque siamo riusciti a procedere con l’assemblaggio dei nuovi pezzi che arrivavano e il risultato è stato eccezionale, perché nel vivere le piccole cose, nel collaborare, nello stare insieme si scopre l’immenso “bene che c’è tra noi”!
Antonia