La seconda esperienza che abbiamo fatto (qui l'introduzione "Sichem 2019: Gesù… incontriamoci !" ed il primo incontro "Sichem 2019: Gesù... Carità !") è stata invece quella della scoperta di un altro mondo un po’ nascosto. Noi siamo sempre di corsa, tra una partita di tennis o di pallavolo, nuoto o danza, basket o calcio, ma ci sono persone per cui il tempo scorre lento e che abbiamo deciso andare ad incontrare nelle loro case e far sentire la vicinanza della nostra comunità.
Un sabato pomeriggio, insieme ad alcuni amici del gruppo Gerusalemme (che nella veglia Pasquale hanno ricevuto i sacramenti e che il prossimo anno entreranno a far parte del nostro gruppo) accompagnati dai ministri dell’eucarestia: Franca, Antonia e Loretta e dai nostri catechisti Emiliano e Marco, oltre che da suor Angela, Antonella, Luca e Paola, ci siamo divisi in tre piccoli gruppi e siamo andati a portare l’Eucarestia a delle persone anziane che sono state felicissime di vederci e che ci hanno accolto con gioia.
Noi conoscevamo già i ministri, loro aiutano il nostro parroco Don Lorenzo durante la messa per la distribuzione della comunione eucaristica, ma quello che non sapevamo è che vanno anche a trovare gli anziani che magari non riescono a venire a messa, così come chi non può venire a Messa perché gravemente malato e portano loro la Santa Comunione. Viaggiano con un Kit composto da corporale, Particola e l’acqua benedetta che serve per pulire eventuali briciole che si fermano nella patena, proprio a testimonianza della sacralità del Corpo di Cristo che per nessun motivo vada disperso.
Un primo gruppo è andato insieme alla signora Franca a trovare Sergio, un signore di 90 anni che non riesce a venire a Messa perché ha problemi nel camminare. E’ stato felice di avere visite e ci ha accolto a braccia aperte. Quando siamo arrivati gli abbiamo portato delle violette ma soprattutto gli abbiamo portato dei ragazzi spumeggianti come siamo noi! Dopo un momento di preghiera ci ha raccontato che nella sua vita ha fatto l’operaio e il suo lavoro gli piaceva molto per cui si fermava fino a tardi la sera.
Oggi non riesce a farsi da mangiare e non è autonomo, quindi ha una signora lo aiuta. Ha però la fortuna di abitare vicino a persone che gli vogliono bene e gli stanno vicino. Ci ha raccontato che è stato per 40 anni sacrestano in una parrocchia vicina ed era molto legato al suo parroco, morto 5 anni fa. Ancora oggi segue le messe in televisione non potendo andarci di persona.
Noi ci siamo presentati e lui ci ha ascoltato con attenzione, come dire …. siamo diventati amici. Abbiamo terminato il piacevole incontro con dei cioccolatini che noi avevamo portato, mentre lui ci ha offerto dei biscottini favolosi e dell’acqua.
Quando siamo usciti ci ha detto che ci aspetta ancora e che possiamo passare a trovarlo quando vogliamo. E ci siamo ripromessi di tornarci ancora perché è stato bello passare un po’ di tempo con lui. Abbiamo guadagnato un nonno!
Il secondo gruppo è andato dalla signora Norma della bellezza di 93 anni. Nel vederci i suoi occhi quasi si gonfiano di lacrime di commozione. Abbiamo iniziato l’incontro con un canto accompagnato dai violini dei nostri due compagni Sofia e Nicola e con la lettura di un brano del Vangelo del giorno. Una consuetudine questa, che ci accompagna in ogni nostro incontro di comunità dei ragazzi. Il ministro straordinario dell’eucarestia, la sig.ra Antonia, ci ha fatto vedere e spiegato tutti i gesti che si compiono per dare la Santa Comunione agli ammalati nella case, un'esperienza nuova e davvero ricca di emozioni.
Dopo una breve nostra presentazione, abbiamo lasciato che fosse la signora Norma a raccontarci della sua vita. Poiché le gambe non la reggono più non può più venire a messa e quindi sono i ministri dell’Eucarestia a portarle la comunione. Alla domanda di come la fede la aiuti in questa situazione ci ha raccontato che: “ Dopo la morte di mio marito e con l’avanzare degli anni, la fede in Cristo mi ha molto aiutata. Per tanti anni sono stata sempre presente nella vita della comunità di Voltabrusegana - mi farò tirar fuori tutti gli articoli che scrivevo sui bollettini parrocchiali e ve li farò leggere – . Guai se la mia amica Antonia non viene tutte le settimane a portarmi la Comunione”.
Ci ha poi raccontato un triste episodio che per fortuna si è risolto positivamente. Un giorno a tarda sera, mentre recitava il rosario davanti al camino e tutti dormivano, è caduta facendosi molto male. Non riusciva più ad alzarsi e non sapeva come fare, ma per fortuna i suoi cani, sentendo i suoi lamenti, sono andati a svegliare suo nipote Davide, che vive al piano superiore ed ha così potuto soccorrerla. Di comune accordo ci siamo ripromessi di ritrovarci tutti insieme per ripetere questa importante esperienza.
Il terzo gruppo è stato accolto da Donatella figlia di Adelfina. Dopo i saluti e le presentazioni iniziali, seduti attorno al tavolo della sala da pranzo, Loretta ha celebrato il rito per dare la comunione agli ammalati spiegando tutti i passaggi, i gesti, i “materiali” utilizzati e soprattutto quelle accortezze che si devono avere quando si sta “trattando” il corpo di Cristo fatto pane per noi. Al termine della rito, attorno alla tavola con dolcetti e bibite, Adolfina ha raccontato un po’ di storia della sua vita, che si è scoperto strettamente legato al territorio di Voltabrusegana.
Adolfina quando era giovane lavorava in un albergo ad Abano come cameriera e quando si è sposata con Bruno si è traferita nell’abitazione in via decorati al valor civile. Questa abitazione, di proprietà del comune di Abano Terme, collocata tra il circolo canottieri, la chiesa di San Martino ed a ridosso del fiume Bacchiglione, era destinata al custode (Bruno) dell’impianto di trattamento delle acque prelevate dal fiume Bacchiglione per la distribuzione al territorio di Abano Terme.
Nel tempo e con la modifica delle normative, l’impianto di trattamento e distribuzione è stato dismesso ma la signora Adolfina con il marito è continuata a vivere in questa abitazione fino a quando alcuni anni fa il comune di Abano Terme ha deciso di chiudere anche l’abitazione per motivi di sicurezza e quindi a malincuore la signora Adolfina, che nel frattempo aveva perso il marito, si è dovuta trasferire in un altro alloggio lasciando quella casa piena di ricordi vissuti con il marito ed i figli.
Il pomeriggio insieme ad Adolfina Donatella e Loretta è letteralmente volato immersi nei suoi ricordi, nei sui racconti, nel suo ricordare vividamente particolari di vita vissuta persi nel tempo, e l’incontro si è concluso con la proposizione di re-incontrarci altre volte.
“Quei de Voltese Gruppo Sichem”