Si è parlato di missione, di evangelizzazione, di rinnovo della pastorale, ovvero del modo di portare il vangelo alle persone di oggi, e non solo ai soliti ma soprattutto a chi non vediamo tanto spesso nei nostri ambienti.
Cercheremo di dare qualche idea per stimolare suggerimenti e discussioni, sensibilità e proposte.
Anzitutto non ci saranno missionari da fuori (oppure semplici partecipazioni) che vengono nelle nostre comunità, ma saremo noi, i cristiani di Mandria e di Voltabrusegana, ad essere i missionari nelle nostre parrocchie.
Primo passo è formare delle équipe per ogni ambito pastorale che avranno il compito di riflettere e pensare, poi anche di organizzare e coordinare. Le équipe saranno formate da persone già inserite nei servizi pastorali ma anche da nuove, per questo chiedo a chi sente il desiderio di rimettersi in gioco, di re-inventare qualcosa, di farsi avanti…. Non è difficile. Facciamo alcuni esempi.
Équipe di iniziazione cristiana: potrebbe pensare un bell’evento, una grande festa per tutti i ragazzi; oppure i genitori delle scuole dell’infanzia insieme alle insegnanti potrebbero organizzare una pastorale per genitori e bambini da 0 a 6 anni; o ancora la celebrazione dei sacramenti insieme che si terrà nell’anno 2018.
Pastorale giovanile: un bel percorso sulla sessualità per ragazzi e genitori dei ragazzi; un itinerario sui dieci comandamenti, settimane di fraternità in case o appartamenti liberi nel territorio (abbiamo bisogno anche di spazi), la chiesa aperta di notte e l’evangelizzazione di strada (andiamo con i più coraggiosi e impariamo come si fa da altri che già lo fanno), la visita durante le ore di religione nelle scuole medie per incontrare tutti i ragazzi (non solo quelli che già vengono ai gruppi).
Pastorale familiare: creare un gruppo di persone che portino un saluto e una benedizione in tutte le case della nostre comunità, la realizzazione di piccole comunità di base nei quartieri facenti capo a famiglie che aprono la loro casa per pregare e per servire le persone del quartiere.
Liturgia: sarebbe bello avere un tempo di adorazione (forse perpetua) presso la chiesa dell’OIC, valorizzando anche alcuni ospiti della casa.
Carità: un lavoro sulla pastorale della salute in accordo con l’OIC, pranzi di quartiere (per anziani all’OIC e per giovani in patronato o viceversa), festa di quartiere con le realtà presenti sul territorio (palestra Ca’ Rasi, gruppo Alpini, altre associazioni).
Questi solo alcuni spunti. Chi ha voglia di mettersi in gioco come cristiano e come uomo, contatti pure don Lorenzo.