Le comunità cristiane rimangono sempre dei luoghi particolari: nonostante sembrino chiuse, e in parte anche lo sono, presentano sempre curiose creatività.
Si guardi, ad esempio, al tempo dell’estate. Le nostre prime uscite di estroversione probabilmente le abbiamo vissute proprio in e grazie alla parrocchia: le prime gite, i primi campiscuola, dormire fuori casa e vivere l’avventura con gli amici, tutto all’insegna dell’incontro con il grande amico Gesù. Siamo ad agosto eppure le nostre comunità hanno ancora molto da offrire, e molto di particolare.
Un primo gruppo di nostri ragazzi partirà per raggiungere la sede del Sermig (Servizio missionario giovani): si tratta di un arsenale di guerra che è stato trasformato in un luogo di pace, dove ogni settimana si ritrovano centinaia di giovani per servire i poveri, interrogarsi, pregare, cantare e incontrare.
Un altro gruppo partirà alla volta di Assisi per scoprire i luoghi e incontrare i testimoni della vita di san Francesco. Natura, strada, fraternità e tanta amicizia… i tratti di Francesco.
Di nuovo si partirà il giorno 20 per un campo-vacanza studio a Dublino. Essere stranieri in terra straniera: siamo noi i diversi, parliamo una lingua diversa, siamo noi a dover essere accolti nelle case... Incontreremo anche fratelli cristiani la cui fede presenta alcuni aspetti differenti dalla nostra.
Per chi resta in parrocchia ci sono i grest che saranno attivi nelle due comunità. Certo per tanti si tratta di un tempo e di un luogo in cui sistemare i ragazzi, ma per noi che lo pensiamo è una proposta di formazione che spinge a crescere anche nella fede, che aiuta a diventare gli uomini e le donne di domani.
Arriva settembre è sarà il tempo delle sagre. Anch’io in passato pensavo ad esse come meri strumenti per rimpinguare le casse della parrocchia, e certamente qualcuno le vive solo così, ma c’è dell’altro. Le persone si ritrovano insieme, vivono la fraternità e si dedicano del tempo. I volontari si divertono esprimendo la generosità; li invito a trovarsi tutti insieme al temine della serata di lavoro per regalarci ancora del tempo, magari con un buon piatto cotto da loro stessi. La vita è bella perché fatta di cose semplici.