Nelle nostre comunità esistono due scuole parrocchiali e, al di là delle chiacchiere, la volontà ferma è di mantenerle attive entrambe.
I male informati hanno ancora una volta la possibilità di apprendere che ambedue adottano indirizzi di eccellenza riconosciuti dal Ministero dell'Istruzione: il modello Senza Zaino per la scuola di Voltabrusegana e il modello B612 (dal nome dell’asteroide da cui proveniva il Piccolo Principe) in via di realizzazione insieme all’Università di Padova. Sono due scuole che hanno ottenuto importanti riconoscimenti. Quella di Voltabrusegana, intitolata a Luigi Maran, è la prima Senza Zaino nell’intera provincia di Padova e si avvale di professionisti esperti, autorevoli e significativi nell’ambito formativo. La scuola di Mandria, che porta il nome di Giovanni XXIII, gode di una stretta collaborazione con l’Università di Padova.
Le comunità di Mandria e di Voltabrusegana hanno voluto optare ancora una volta per la passione che la Chiesa ha per la formazione, anche in quest’epoca così difficile e impegnativa sotto il profilo economico e della sostenibilità. Come comunità cristiane crediamo in questo e in questo ci impegniamo mettendo tempo e risorse con la massima professionalità ed elevate competenze.
Le insegnanti delle due scuole stanno già avviando delle collaborazioni, nel contempo i comitati di gestione si sono attivati per condividere gli acquisti, le competenze e i servizi in modo da dare vantaggio alle famiglie che con la loro retta devono sostenere la scuola. Abbiamo quindi un lavoro nascosto fatto da molti volontari delle due comunità che si somma al lavoro eccellente, più visibile, del personale scolastico. È un modello misto che altre istituzioni spesso devono costruire da zero, a differenza di noi che, per così dire, ce lo troviamo in casa: un modello economico-sociale che vede l’integrazione tra personale professionale e volontari.
La Luigi Maran e la Giovanni XXIII sono e resteranno scuole parrocchiali. La loro natura cristiana farà da sfondo grazie all’antropologia cristiana, ma risulterà anche esplicita nella formazione e nell’educazione cattolica. L’impegno e la presenza del parroco sarà settimanale in entrambi gli istituti, oltre che sul fronte amministrativo.
Di fronte a questo impegno sento il dovere di ringraziare quanti insieme a me sostengono queste due esperienze. Ai genitori vengo sempre a chiedere impegno e presenza anche attraverso qualche gesto di volontariato per la scuola stessa: manutenzione, sistemazione del giardino, varie competenze che possono essere segnalate alle coordinatrici. Anche se si paga una retta per necessità non dipendenti da scelte nostre, non possiamo essere solo “clienti fruitori”: queste sono scuole delle comunità, perciò ognuno se ne senta partecipe dando l’apporto che può. Chi ha colto il messaggio può parlarne direttamente con le coordinatrici.
Segnalo anche che ci sono ancora dei posti disponibili, pertanto chi volesse fa iniziare ai propri figli queste esperienze può contattare la segreteria che da settembre sarà condivisa tra le due scuole.