Caro don Giuliano, questa è la penultima messa che celebri in qualità di parroco di Voltabrusegana. Ora, la relazione tra te e la nostra comunità cambia, si trasforma; da guida, da pastore diventa qualcos'altro: ricordi, occasioni per ritrovarsi.
Penso che le relazioni tra gli esseri umani siano come degli specchi: non solo vedi l'altro e scopri chi ti sta davanti, ma vedi anche te stesso e ti conosci meglio. E, come negli specchi, se ci si avvicina si vede il dettaglio, se ci si allontana si vede la figura completa.
Ecco allora, caro don Giuliano, che abbiamo voluto lasciarti un nostro ricordo, che ha entrambe queste caratteristiche.
Si tratta della "riproduzione" di un dipinto che raffigura San Martino. E' stato realizzato come un mosaico, dove le tessere sono foto di persone che hai incontrato e momenti che hai vissuto nei tre anni della tua presenza tra noi come pastore.
Se vuoi vedere, o meglio, intuire San Martino - quindi la nostra comunita per intero - devi guardare la stampa da lontano. Se invece ti avvicini riconoscerai i volti, le occasioni, gli incontri. Ci sei anche tu!
Si, perché come dicevo, la relazione tra noi non si spezza, ma cambia: farai sempre parte della nostra comunità, che ti piaccia o no!
Ti ringraziamo quindi di essere stato tra noi, come hai voluto e saputo, con la tua unicità di uomo. Ti ringraziamo per il dono che sei stato come uomo di Dio.
Ti auguriamo di trovare, dove andrai, una realtà che ti accolga e ti sostenga. Una realtà dove poter essere presenza importante per le persone che incontrerai. Ti auguriamo di stare bene, nel corpo e nello spirito. Ti auguriamo tutto il bene possibile.
Caro Don Giuliano,
Quando abbiamo iniziato a frequentare la comunità qualche anno prima del tuo arrivo, Voltabrusegana poteva contare su un team collaudato ed esperto, con un direttore d’ orchestra ..... una comunità ben organizzata ove già c’era chi pensava e faceva tutto.
Quando sei arrivato la comunità è rimasta un po’ spiazzata da una persona poco incline ad imporsi ed organizzare.Ora possiamo dire che tutto sommato ci hai fatto un regalo.
Da pacioso uomo di chiesa di fronte a una comunità esuberante ed esigente ci hai dato lo Spazio di esplorare. Ci hai messo nella condizione di reinventarci da noi quello che potevamo fare per essere parte attiva della comunità. E lo sanno bene i ragazzi quanto è difficile fare un Grest....ma sanno anche quanto è bello quando alla fine puoi dire “ce l‘abbiamo fatta”.
Così a qualcuno capiterà di pensare a don Giuliano quando dirà: ”caspita! che soddisfazione quella volta che con il mio gruppo abbiamo pensato di fare quell’esperienza”.
Nostro figlio adora la pasta al ragù della nonna, ma, quando ha fatto da solo la sua prima pastasciutta, aveva proprio quel luccichio che viene dalla soddisfazione di fare qualcosa da soli: la pasta più buona del mondo.
Se non si fosse creato questo spazio e se tu non ci avessi lasciato fare le nostre pastasciutte (magari perché giocava l’Inter), non avremo vissuto le esperienze bellissime che abbiamo potuto fare in questi anni.
Quindi ti ringraziamo per questo dono raro: la libertà, anche di sbagliare, nel Signore.