VOLTABRUSEGANA, CINQUANT'ANNI FA, NEI RICORDI E TESTIMONIANZE DELL'ALLORA PARROCO DON LEONINO BARDELLONE. (Tratto da "SPIGOLATURE" di Alfredo PESCANTE)
In seguito a pressanti richieste del Circolo giovanile della Parrocchia, soprattutto del Molto Reverendo Parroco Don Lino Stefani, scrivo alcune memorie su Voltabrusegana, ancora molto vive nella mente, e più nel cuore.
Arrivai in parrocchia il mattino del 22 ottobre 1956, come Economo Spirituale, ma della parrocchia ero già stato nominato Parroco. Voltabrusegana si era resa vacante per la forzata rinuncia del Molto Reverendo Parroco Don Alessandro Bertan. In precedenza, la parrocchia era stata affidata a Don Antonio Calaon che poi non volle starci. Quando venni, trovai un nuovo Economo di cui non ricordo it nome. Fui invitato dal Vescovo a concorrere (allora le parrocchie venivano date per concorso) e risultai l'unico nell'albo per questa Parrocchia, che, peraltro non avevo neppure vista. Nei piani di Dio, dovevo essere io il nuovo Parroco di Voltabrusegana: e la cosa non mi dispiacque, che anzi la accettai con molto piacere e non poco entusiasmo.
Venivo da Rossano Veneto. L'ingresso solenne avvenne il giorno 8 dicembre 1956, ricorrenza dell'Immacolata, ed è stata veramente una grande festa: incontro con la popolazione al confine di Via Canal Morto, presa di possesso della Parrocchia, Messa solenne alle ore 11,00 e pranzo sociale nell'edificio della scuole elementari locali.
Il paese, esteticamente, mi parve acuto, ma mi trovai circondato da tanta buona gente con la quale mi misi subito a lavorare, con tanta buona volontà e l'entusiasmo dei miei 34 anni.
Trovai corrispondenza e collaborazione da parte di tutte le famiglie, ed in modo particolare, da parte degli uomini della Schola Cantorum, con a capo it maestro d'organo Lazzaretto.
Riuscii ben presto a formare le quattro Associazioni di Azione Cattolica: Uomini, Donne, Gioventù maschile, Gioventù femminile. Riorganizzai la Dottrina Cristiana, la quale mi dette sempre grandi soddisfazioni. Ricordo ancora alcune maestre: Rosetta Zaggia, Nella Tognon, Lidia Greggio, Giuseppina Giacomini, Franca Gastaldello, Teresa Ponchia, Rina Furlan ed altre ancora. Mi restano nel ricordo molteplici gite turistiche fatte con le Associazioni e la Comunità.
Ristrutturammo presto una sala della vecchia Canonica, e avviammo il Cinema domenicale. La vecchia Canonica ci servì per un periodo considerevole da Asilo, e maestra di molti piccoli che lo frequentavano era la Carla Adami.
La nuova Canonica era finita, ma restava da sistemare tutta la parte esterna, e questo fu fatto per opera degli uomini che facevano parte, come già abbiamo detto, della Schola Cantorum.
Giardiniere e stato sempre Ottorino Gastaldello.
Bisognava comunque costruire un Asilo, perché si rendeva necessario, e perché vivo era il desiderio da parte del paese. Non c'era un soldo in Cassa Chiesa, ma siamo partiti con tanta fiducia in Dio. Lo progettò il Geometra paesano Egidio Brusamolin, e lo costruì l'impresa Grassetto.
E' stato pagato dalle famiglie, offrendo con impegno stabile, 100 lire ogni domenica, raccolte da un Comitato, passando famiglia per famiglia, ogni settimana.
Dell'Asilo ricordo ben bene la posa della prima pietra, accanto alla quale è stato messo un documento racchiuso in una bottiglia, e la sua inaugurazione presenti il Vescovo, il Sindaco di Padova Crescente, molte Autorità del Comune, e tutta la popolazione. Al riguardo non posso dimenticare una persona che mi ha appoggiato in molteplici modi: l'allora Consigliere Comunale Lorenzo Fantin. Furono presenti all’inaugurazione anche le Suore Elisabettine che erano già state accolte in precedenza.
Nell'anno 1962 ebbe luogo la Visita pastorale. Il Vescovo rimase assai soddisfatto della Parrocchia, dell'afflusso di popolo, della Dottrina Cristiana, dell'Azione Cattolica. E di tutte le altre Attività e Opere che erano state fatte in soli sei anni. E tale soddisfazione la manifestò non solo accomiatandosi dalla parrocchia ma la ripeté poi ,in un documento che si conserva nell'Archivio parrocchiale e in altre, circostanze ancora.
Ma dopo soltanto sei anni di lavoro veniva per me il giorno del trasferimento. Il Vescovo mi propose la parrocchia di Vigonovo, che accettai.
Lasciai Voltabrusegana. Il :mattino dell'8'Dicembre 1962. Mi successe l'attuale Parroco Don,Lino Stefani di cui conosco, la bontà, l'intraprendenza, e le tante attività svolte in favore della sua parrocchia.
Andò altrove il Parroco, ma a Voltabrusegana vi rimase una parte di cuore; una parte di cuore che da quelia parrocchia non si è ancora staccata, nonostante siano passati ormai 26 anni.
Mah! Sarà perché il primo amore e la prima sposa non si dimenticano mai!
E Voltabrusegana con la sua Chiesa, e stata la mia prima sposa...!