(Tratto da "SPIGOLATURE" di Alfredo PESCANTE)
STATUA DELLA MADONNA IN TERRACOTTA DEL CINQUECENTO
La statua della Madonna presente nella nostra Chiesa è rara per il materiale di cui e composta (terracotta) ed assai pregevole per la vetustà: è infatti, del Cinquecento.
Il restauratore Giuliano Bertocco, che ha diretto, fra l'altro, il "lifting" alla tomba d'Antenore in Padova, ha cercato di ringiovanirle i colori, donandole un "look" più decoroso, ma purtroppo non ha potuto agire in profondità, paventando la scomparsa del primitivo maquillage.
Facilmente la sua brillantezza è stata offuscata dagli effetti nocivi dovuti agli agenti atmosferici, benché la statua sia stata per molto tempo al riparo del capitello che tuttora ammiriamo vicino alla scuola elementare.
Nella relazione per la Visita Pastorale del Vescovo Luigi Pelizzo, il 29 ottobre 1921, si legge: "Una statua in terracotta della Madonna è posta in un capitello a circa cento metri dalla Chiesa; è alta metri 0,80".
COME MAI E' STATA TRASFERITA DAL CAPITELLO ALL'ALTARE DELLA CHIESA?
Note d'archivio risalenti al Settecento ed Ottocento parlano di spese sostenute per mutare il vestito alla Madonna* presente su quell'altare, che veniva adattato secondo le diverse solennita liturgiche. Di qui l'ordine del Vescovo di dotare ii bellissimo Altare d'una Statua più liturgica e decorosa.
Basta dare un'occhiata alla relazione della Visita Pastorale del 20 aprile 1926, nella quale il vescovo Elia Della Costa ordina: "Si sostituisca con una liturgica e più decorosa l'IMMAGINE DELLA MADONNA. POSSIBILMENTE SI TRASPORTI IN CHIESA L'IMMAGINE DEL CAPITELLO".
* Statua in legno di Maria presente nell'altare prima del trasporto di quella in terracotta
** Statua in marmo di Vicenza che sostituì nel capitello la Madonna in terracotta portata in chiesa
ALTARE DELLA MADONNA
Una menzione particolare merita l'Altare della Madonna. Quasi con certezza, anteriormente al 1813, anno in cui sono stati trasportati nella nostra Parrocchia i TRE ALTARI della Chiesa della Misericordia, sita in Prato della Valle, nello spazio ora occupto dall'ex Foro Boario, e demolita a seguito della legge napoleonica del 25 aprile 1810, anche detto altare era in legno o ben più misero dell'attuale. Nel libro "Cassa Uscita", al 5 luglio 1813, troviamo annotate: Per mettere in opera l'altare della Beata Vergine, spese lire 329,17". Tale cifra concorda con quella presente nel libro della "Fraglia del Rosario" dell' 1 agosto 1813.
Le Visite Pastorali del 1777 e del 1822 ci parlano dell'altare della Vergine dedicato alla MADONNA DEL ROSARIO e l'esistenza d'una confraternita o "Fraglia del Rosario", mentre quelle del 1876 e 1887 lo presentano come dedicato al NOME DI MARIA.
Ci riempie d'orgoglio il giudizio che tesse il vescovo Giuseppe Callegari in merito a detto altare; suona meraviglioso anche in latino: "ALTARE B.M.VIRGINIS, EX JASPIDE SICILIANO CONFECTUM ED OMNI EX PARTE MAGNIFICUM" che vul dire "Altare in diaspro siciliano, MAGNIFICO IN OGNI SUA PARTE". La visita del 1921 lo descrive "in marmo, di stile corinzio", mentre quella del 1932 suona: "in pietra viva, CON CCLONNE DI PREGIO, dedicato at Santo Nome di Maria Vergine; nella nicchia dell'altare v'e una BELLA E PREGIATA STATUA DI MARIA SS.MA SEDUTA, COL DIVIN BAMBINO SULLE GINOCCHIA, TUTTA IN TERRACOTTA, CREDESI DELL'ANNO 1500".
Lo studioso d'iconografia padovana Claudio Bellinati m'ha riferito d'aver scovato la datazione esatta della statua in questione. Egli ha pure contribuito alla realizzazione del volume "Padova, Basiliche e Chiese" (Neri Pozza Editore) in cui, nella Parte Terza, alla voce "Voltabrusegana", tra l'altro si evince: "Sulla parte sinistra della nave si trova l'altare della Madonna, con una statua in terracotta della Vergine e del Bambino".
TESORO DELLA CHIESA
A titolo di curiosità ricordo che nel mese di Gennaio 1945 furono seppelliti NEL POLLAIO DELLA CANONICA GLI OGGETTI PREZIOSI DELLA CHIESA E DELLA MADONNA e che poi, per paura, nel giugno seguente, furono consegnati alla Curia i seguenti oggetti: "Sette buste contenenti: 4 fili d'oro, orecchino, crocetta con diamante, 3 paia orecchini d'oro, 2 anelli d'oro, catenina d'oro, collana lunga con medaglione d'oro, 2 fili d'oro, 1 catena con orecchino e diamante, filo d'oro con medaglia, filo d'oro con ciondolo, 8 fill d'oro con croce. Nella scatola rimangono sciolti: braccialetto e collana con medaglione". Fin qui il libro cronologico della parrocchia, redatto dall'allora parrocco don Alessandro Bertan.
Dopo il restauro della nostra cara Madonna, caldamente sollecitato dal gruppo della terza età, in occasione dell'apertura dell'Anno Mariano, esprimiamo un desiderio: sarà possibile riavere il nostro tesoro? Forse è già tornato e forse non sarà più possibile riammirarlo? A noi, se non altro, rimane il vanto di certificare la GRANDE DEVOZIONE che hanno nutrito i nostri avi verso la Madonna, onorandola sia con il titolo di "MADONNA DEL ROSARIO" sia con il "NOME DI MARIA".
Tale vanto non ci esime però dall'imitarli in questa gara d'amore verso la Vergine Santa.
Tratto da "SPIGOLATURE"
(a cura di Alfredo PESCANTE)