All’inizio molte erano le perplessità: «Perché, don Lorenzo, dobbiamo andare a suonare i campanelli?», «Non siamo preparati, cosa accadrà?».
Ora si vedono volti sorridenti, si avvertono persone felici per aver portato la pace, per aver incontrato vicini di quartiere, per aver respirato la vita e la fede nelle case e nelle cose quotidiane.
Stiamo parlando di persone nomali delle nostre parrocchie che in questi giorni, assieme ai missionari di Villaregia e ai sacerdoti hanno varcato tante porte delle nostre abitazioni. Le abbiamo viste girare con la sciarpa rossa, pregare di casa in casa, benedire e portare la pace del Signore, ascoltare e imparare da chi apriva loro la porta.
Quanto bene “nascosto”, quanta solidarietà semplice. Ne esce il volto di una Chiesa e di parrocchie che sembrano arrancare sotto il peso della secolarizzazione e invece riescono a re-inventarsi facendosi prossime e uscendo dagli ambienti propri: una Chiesa vicina a tutti perché va incontro a tutti.
Un grazie e una lode al Signore per il bene ricevuto e condiviso, ai laici che hanno colto la sfida ricevendo il “centuplo del vangelo”. Certamente un grande grazie va ai missionari di Villaregia che ci hanno iniziati a questa esperienza e con noi hanno condiviso momenti forti.
In queste settimane abbiamo condiviso con i missionari di Villaregia i saluti e l’accoglienza delle famiglie che abbiamo visitato. Dove ci hanno aperto, il momento di preghiera è stato distensivo e a volte partecipato, con la benedizione dei componenti della famiglia, la presentazione al Signore dei giovani o di altre particolarità dei componenti. Con stupore abbiamo visto giovani studenti che ci hanno aperto la porta di casa, disponibili a condividere con noi 5 o 10 minuti. Abbiamo incontrato persone sole o ammalate molto grate della visita e della benedizione.
Fiorella Marchetto
Per la mia fede, sono stato lieto e soddisfatto di essere stato chiamato a partecipare e collaborare alla “coltivazione della vigna del Signore”. Dal punto di vista umano, mi sono arricchito interiormente, trovando dentro calore e gioia reciproche nel contattare le persone che abbiamo visitato. Il sorriso e la disponibilità registrati nell’accoglienza ci hanno condotto a riconoscere che è stata un’ottima esperienza, che lietamente saremo disponibili a rinnovare negli anni a seguire.
Una persona laica della parrocchia