Finalmente! Finalmente ho capito! Quando mi dicevano “missione parrocchiale” mi chiedevo: «Ma cosa sarà mai questa missione?». Di solito per missione si intende il diffondere la Parola in luoghi dove ancora non la conoscono, e non è sicuramente il caso dell’Italia, che da molti secoli è stata evangelizzata. Non avevo capito niente.
In questo periodo di Quaresima abbiamo avuto la fortuna di sperimentare la missione nelle nostre parrocchie e nelle nostre case, abbiamo ricevuto dai missionari di Villaregia il loro tempo con gioia e determinazione, malgrado il freddo e la neve, contenti di fermarsi nelle nostre case, di benedirci, di spendere qualche parola con noi…
Io e la mia famiglia abbiamo ospitato un sacerdote che è stato dieci anni in Perù. Naturalmente prima che arrivasse avevo un po’ di ansia, non sapendo chi avrei dovuto ospitare: pensavo a come fare affinché la sua permanenza in casa nostra fosse piacevole e comoda per le sue esigenze. Tutto ciò è stato spazzato via subito dal primo momento: abbiamo trovato una persona semplice che non ha avuto nessun tipo di problema a stare con noi, anzi sembrava uno di casa, direi quasi un nostro familiare. Abbiamo condiviso le nostre cene parlando delle sue visite alle case, ed era quasi come se anche noi avessimo passato la giornata con lui suonando i campanelli e pregando assieme alle persone che aveva incontrato.
È stata una settimana veramente unica nel suo genere e ha arricchito la nostra famiglia; ringraziamo Dio di questa esperienza, per l’opportunità di accrescere la nostra fede con i nostri fratelli nella semplicità e nell’amore.
Valeria
In queste due settimane ho avuto modo di accompagnare alcuni missionari a fare visita e a benedire le famiglie delle nostre comunità. Innanzitutto non mi aspettavo di essere accolta con disponibilità e cordialità: alcune famiglie ci aspettavano come se qualcuno poco prima fosse passato ad avvisare del nostro arrivo. Ho avuto l’opportunità di conoscere persone che abitano vicino a me ma che non avevo mai visto. Alcuni avevano bisogno di una visita, di raccontare la propria “croce”, le difficoltà. Anche se per pochi minuti è stato importate offrire loro un po’ di ascolto e di compagnia.
È stata un’esperienza che mi ha arricchito moltissimo, anche se non sono mancati i rifiuti. Ringrazio veramente di cuore per aver questa possibilità e di aver potuto ospitare un missionario. Grazie.