San Pier Damiani scrive: «Oggi è il giorno in cui Dio comincia il suo piano eterno, poiché era necessario che si costruisse la casa, prima che il Re scendesse ad abitarla». La “casa” di cui parla il dottore della Chiesa è la Beata Vergine Maria, di cui festeggiamo la nascita l’8 settembre.
Ma Maria è nata davvero l’8 settembre? La risposta è no. Come spesso accade nelle feste liturgiche, le date vengono scelte in base ad alcuni avvenimenti legati in qualche modo a quello che si intende celebrare. Così, come l’Assunzione di Maria si festeggia il 15 agosto per ricordare l’anniversario della dedicazione a Maria di una delle prime chiese a Gerusalemme, allo stesso modo la Natività si celebra l’8 settembre per ricordare il giorno della dedicazione alla Beata Vergine della basilica di Sant’Anna a Gerusalemme, edificata nel IV secolo nel luogo in cui, secondo la tradizione, risiedevano i genitori di Maria: Anna e Gioacchino.
Ma, al di là delle notizie storiche, quel che conta davvero è il senso della sua nascita e il significato che assume per i credenti. Maria fa parte del disegno di salvezza che è nel cuore di Dio. Dopo avere deciso di mandare suo Figlio tra gli uomini, Dio ha pensato a colei che sarebbe stata degna dimora di nostro Signore. E ha scelto Maria, il cui grembo diventa il luogo dove Gesù si fa uomo.
Maria nasce come tutti noi: è il frutto di una coppia di genitori, Anna e Gioacchino, e del loro amore. Maria è nata, è stata allattata, è cresciuta come tutti i bambini, eppure sin dal primo istante del suo concepimento è stata preservata dal peccato. A differenza di tutti gli esseri umani, che nascono con il peccato originale, lei è nata senza.