L’insegnamento della religione cattolica nelle scuole italiane è stato regolamentato dal Concordato del 1929 tra la Santa Sede e l’Italia quale «fondamento e coronamento dell’istruzione pubblica». Con il successivo Concordato del 1984 sono state delineate le normative tuttora in vigore che prevedono che le ore di lezione settimanali non debbano essere obbligatorie e che gli alunni possano scegliere di “non avvalersi” di tale insegnamento.
L’espressione usata dal legislatore, “non avvalersi”, lascia intendere che tale scelta, per quanto libera, porti comunque alla perdita di un’occasione: la lezione di religione nelle scuole non si limita infatti ad una formazione degli studenti sul piano religioso ma è una delicata opportunità di approfondimento della cultura italiana (e degli Stati a prevalenza cattolica) e di confronto con quelle di altre società.
Una proposta, quindi, che risulta formativa sia sul piano civile che culturale.