Nella vita ho imparato che bisogna avere dei “maestri”, ovvero delle persone che ricordano quello che dobbiamo scegliere. Sono quelle persone che la vita ci mette accanto quasi senza accorgersene e, spesse volte, senza neppure averle scelte, ma che a un certo punto te le ritrovi dentro, ovvero sono presenti in te anche se non ci sono fisicamente, e che ti fanno dire: «Ma quella persona, ora, al mio posto, cosa sceglierebbe?». Quando una persona del genere vive dentro di te, ha quella forza che la rende capace di ispirare i tuoi pensieri e di determinare le tue scelte.
Nel corso della vita incontriamo dunque delle persone che ci portiamo dentro, esse però vanno anche cercate e scelte.
I santi, la loro vita, dovrebbero essere tra queste persone. Se penso agli amici che abitano la mia vita ritrovo san Francesco, madre Teresa, santa Chiara, santa Teresa d’Ávila, san Martino, sant’Ignazio di Loyola…
Tra pochi giorni festeggeremo san Martino; il suo gesto di dividere il mantello con il povero e il seguente sogno di vedere nel povero il volto di Gesù, mi tornano spesso in mente.
In questi giorni sono stato all’OIC a trovare alcuni ammalati e a celebrare la messa con loro; certo non è facile e non è la più bella messa che uno vorrebbe celebrare, ma mentre distribuivo la comunione mi sono sentito in quella situazione, così strana eppure così vera: Gesù presente in quegli ammalati.
Chi sono i poveri che oggi possono farci incontrare Gesù? Per mezzo di quali persone vuole farsi presente a noi?
Certamente gli ammalati e gli anziani, quelli che abitano nelle nostre vie e nei nostri quartieri, che oggi sono più che in passato. Ci sono poi gli stranieri; anch’essi sono tanti e spesso il primo sentimento che suscitano in noi non è quello della fraternità, non è il cercare di vedere Gesù che si accosta a noi, che ha bisogno di un tetto, di un vestito, di cibo… Tutto ciò può cambiare il nostro cuore… cambiare il nostro cuore: il povero può trasformarmi… che bel pensiero.
Non dimentichiamo i terremotati che hanno bisogno di coraggio ma anche di una casa, di vestiario, della nostra presenza. Gesù è nel volto di questi nostri connazionali. Cosa possiamo fare per loro?
I poveri sono molto vicini a noi, eppure non è spontaneo incontrarli, viene voglia di tirare dritto…; se san Martino quella sera non avesse fermato il suo cavallo, avrebbe mancato l’incontro della sua vita.