A volte ci si chiede cosa sia o chi sia la Chiesa. Tante possono essere le risposte, molte di più le opinioni che ciascuno di noi può farsi in base a esperienze positive o meno.
Ma per avere la risposta certa, quella vera, ovvero per trovare la strada giusta e la forma più adatta per vivere la Chiesa, si deve andare al suo fondatore, a chi ha voluto la chiesa, ovvero a Gesù. Egli cosa dice a proposito della Comunità cristiana? Gesù, al dottore della legge che gli chiede quali siano i comandamenti più importanti, risponde: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti» (Mt 22, 36-40).
Amare Dio e il prossimo sono due, non uno, come due sono i polmoni con i quali respira il nostro corpo. Certo si può viere anche con un polmone solo, ma è diverso e un po’ più difficile, bisogna tenere particolari attenzioni... insomma, meglio averne due.
Amare è il respiro, e amare è chiaro cosa significa per Gesù: amare a fino a perdonare il nemico e a dare la vita per lui; e qui ci fermiamo perché non c’è nulla da spiegare, Gesù è molto chiaro.
Amare Dio con tutto noi stessi, quindi non solo in alcune parentesi, ma con tutto il tempo e le risorse della vita (amare Dio quando sei a scuola, al lavoro, in famiglia, nel tempo libero; amarlo con la tua intelligenza, con i tuoi sentimenti, con le tue mani…).
Amare il prossimo è l’altro polmone, quasi a dire che non si può amare pienamente Dio senza amare il prossimo e non si può amare il prossimo senza amare Dio. In effetti, talvolta noi non riusciamo ad avere un amore così grande come ad esempio quello richiesto dal perdono, dobbiamo prendercelo, per così dire, dall’amore di Dio, cioè dobbiamo chiederlo nella preghiera perché ci venga donato.
Questa è la comunità cristiana e questa è la Chiesa: l’amore, il servizio, l’aiuto a crescere. L’amore ricevuto da Dio e l’amore donato.
Se questa è l’essenza della comunità, essa deve regolare anche le scelte, le cose concrete che facciamo nelle nostre parrocchie, il nostro stile. Tenendo fisso questo criterio di verifica, vien da sé che alcune cose che sembrano per noi importanti in realtà sono secondarie per Gesù, altre addirittura superflue, alcune si mostrano antievangeliche. Dipende molto dalla sensibilità di ciascuno. Sensibilità vuol dire sentire, in questo caso sentire il Vangelo, sentire quello che sente Gesù. Se si frequentano poco Gesù e la comunità cristiana è chiaro che si avrà un altro tipo di sensibilità e, pertanto, saranno importanti altre cose e si porranno in atto differenti scelte. Gesù è stato molto diretto con il dottore della legge, poi tutto è possibile ma non tutto concorre a respirare a due polmoni.