L’avvento, con il suo colore viola, né caldo né freddo, ci mette in un clima intermedio, di attesa: «ci sono, ma aspetto qualcosa di più» è il grido della speranza e il colore del sogno, tra il “già” e il “non ancora”!
Nelle nostre parrocchie vivremo l’avvento costruendo il “presepe nelle macerie”, raccogliendo fondi per i nostri amici terremotati, iniziando a vivere la messa con i giovani ogni domenica alle ore 19.00 presso la chiesa di Mandria. Sono segni molto belli. Come bello è stato il momento di incontro vissuto dai Consigli pastorali domenica 20 novembre: ci siamo, tra il “già” e il “non ancora”, cioè abbiamo spazio per attendere e desiderare.
Un altro sogno è quello che la Chiesa rifiorisca dalla fede dei laici e delle famiglie, con il nascere all’interno delle parrocchie di tante piccole comunità di base. Eccone un primo segno: desideriamo, aspettiamo che sia il primo di altri.
Scegliere che la vita sia preghiera e che la preghiera sia vita
Noi famiglie Fanzago e De Spirito abbiamo deciso di credere che questa sia ancora oggi l’unica via che porta alla Vita. Questa è la Parola che ci è stata annunciata e sulla quale abbiamo deciso di camminare insieme:
Erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere. Un senso di timore era in tutti e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli. Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune; chi aveva proprietà e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascuno. Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la simpatia di tutto il popolo. Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunità quelli che erano salvati. (At 2, 42-47)
Questa parola ha posto in noi il seme, il desiderio di essere a servizio di Cristo e della Chiesa nella preghiera e nella condivisione. Non facciamo cose straordinarie: preghiamo insieme, andiamo a Messa insieme almeno una volta la settimana, mangiamo insieme. Insieme testimoniamo ad altre famiglie che si può vivere la Parola e la preghiera in una dimensione familiare, che sicuramente non è di silenzio contemplativo, ma che è comunque potente e viva. E il Signore opera anche nel gioioso caos familiare! Ogni venerdì ci incontriamo per la S. Messa e per il S. Rosario, condividendo fraternamente la cena accogliendo altre famiglie. Una volta al mese ci accostiamo all’adorazione eucaristica sempre con una vocazione familiare: anche i bambini sono invitati a stare davanti a Gesù, con tutto il loro essere bambini!
Tutto ha un altro sapore. Non è scontato, ma non è impossibile; è solo questione di allenamento, di allenarsi a tornare a Lui, sperimentando così la sua fedeltà nei nostri confronti, perché nel suo Amore siamo nati e siamo stati chiamati per nome.