Il pellegrinaggio che abbiamo compiuto tra gli ultimi giorni del 2018 e i primi del 2019 nella meravigliosa città di Madrid ci ha fatto assaporare una fede dal gusto quasi del tutto nuovo.
Secondo Elena: «I pellegrinaggi servono a capire se stessi e farsi nuove amicizie», ed è proprio quello che è accaduto. «È stata una bella opportunità per incontrare nuove persone provenienti da tutta Europa» racconta Elisa B. I momenti di condivisione tra diverse nazionalità «sono stati interessanti e un po’ mi hanno fatto crescere. Ognuno poteva parlare liberamente senza avere paura di essere giudicato» come dice Giorgia.
Se è vero che «grazie alle amicizie ci si può avvicinare a Dio» (Marina), è stato verificato anche il contrario. Infatti Andrea dice: «Recitare ogni preghiera in diverse lingue ci ha fatti sentire uniti nonostante non ci conoscessimo» ed «è stata una bella sorpresa scoprire che lì, tra i tanti giovani presenti, vi fossero non soltanto cattolici ma anche protestanti o “confusi” il cui credo o i cui dubbi venivano ugualmente accolti e rispettati», fa notare Claudia.
Un altro momento in cui Dio ci ha fatto sentire un corpo solo con lui è stato quando, alla fine della preghiera serale, posavamo la fronte sulla croce di Taizé: «Nonostante migliaia di altri giovani prima e dopo di me lo facessero, percepivo solo la presenza di Dio, quasi palpabile in quel legno», testimonia Elisa S.
Infine, questo spirito di unità è stato gustato nella «semplicità di ogni gesto. Da un canto a un pasto consumato in compagnia, dalla preghiera mattutina alla condivisione, con consapevolezza di essere tutti lì con uno scopo comune», racconta Paola.