Don Lorenzo non c’è a celebrare la messa. Perché?
Durante questa domenica i Consigli Pastorali delle parrocchie di Mandria e di Voltabrusegana si ritrovano insieme per un tempo più prolungato.
Dedicheremo la prima parte della mattinata a raccontarci come sono andati questi due anni di condivisione e a ipotizzare alcuni passi futuri: cosa potranno vivere insieme i catechisti e i giovani, le Caritas, i patronati, ecc…
Le due comunità, come si è potuto constatare, mantengono la loro identità e un’autonomia propria nel rispetto della storia e della vita di ciascuno, tuttavia ci si rende conto della necessità di dover considerare la presenza della parrocchia vicina anche come vantaggio e arricchimento. Basti pensare, ad esempio, alle due scuole dell’infanzia e alla proficua collaborazione instaurata tra le stesse, oppure al percorso di formazione per animatori del grest. È vero che qualcuno non è ancora entrato in questo stile di dialogo e di confronto, ma è pure evidente che quanti l’hanno fatto ne stanno assaporando la bellezza. Ringraziamo particolarmente le presidenze dei due Consigli pastorali che ci spingono in questa direzione.
Nella seconda parte dell’incontro i membri dei due Consigli, aiutati dagli orientamenti della diocesi, dalla Lettera che i giovani della diocesi hanno prodotto al termine del sinodo, e a seguito di incontri con le realtà giovanili delle nostre parrocchie, in un clima di preghiera avvieranno una riflessione che porterà a una scelta concreta nella pastorale giovanile delle due parrocchie. La diocesi stessa propone questo cammino a tutte le comunità con l’obiettivo di arrivare a compiere passi concreti. È un’esperienza di maturità perché finalmente ai giovani si affianca la comunità, in particolare degli “adulti significativi”, com’è giusto che in una famiglia i più grandi accompagnino i più giovani. Come si può immaginare è anche un processo complesso e non esente da difficoltà, che deve tenere insieme le diverse maturità e le difficoltà delle generazioni coinvolte, ma è una strada necessaria e concreta che libera dal pericolo di molti idealismi.
Accompagniamo nella preghiera e con stima quanti stanno operando silenziosamente all’interno di questo processo. A volte rimane vero: l’essenziale è invisibile agli occhi.