Ki le'olam hesed, "il suo amore è per sempre" (dal Salmo 136). Si tratta di un amore eterno, il quale non solo supera il tempo, ma è di ogni tempo e oltre esso.
L’eternità, cos’è? È un tempo che non è tempo. Il tempo qui sulla terra o non passa mai (nei momenti di agonia è sempre lento) oppure è così veloce da doverlo rincorre. Il tempo, però, è anche una qualità della vita: un tempo buono, un tempo propizio, un tempo opportuno.
Il tempo eterno è quello dell’amore. Gesù dalla croce alla risurrezione, in quella notte, sfonda il muro del tempo: si spinge da questo tempo, quello buio della morte e della tomba, all’eterno amore di Dio fino alla luce della risurrezione.
Sembra un sogno se ci pensiamo: poter uscire dagli angusti spazi bui della vita, dalla lacrime, dalla pesantezza e dal freddo di talune situazioni che ingabbiano…; Gesù "sfonda" questo tempo e, mentre lo fa, avvertiamo come alzarsi il nostro sguardo per guardare oltre, rapiti dalla luce dell’eterno: ki le'olam hesed, Dio il tuo amore non può che essere per sempre. Un amore forte che neppure le grandi acque potranno mai spegnere (cf. Cantico dei Cantici 8,7).
Questa è la qualità di vita e la qualità dell’amore che meritiamo noi uomini, e che desideriamo; non saremo soddisfatti finché non l’avremmo conquistata. Pasqua è uno spiraglio, un’apertura oltre il tempo, verso l’eterno amore.
Il ricordo di questi giorni, l’augurio, la preghiera: che tutti noi possiamo sentire almeno un po’ di questo bene, almeno un po’ di eterno amore.
Buona Pasqua alla comunità tutta.
Don Lorenzo